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A Torre del Greco sono di scena “Le stanze dell’arte”

Nella splendida cornice di villa Macrina il settecento fa spazio a nuove visioni d’insieme e si trasforma in casa d’arte aprendo i suoi cancelli a rappresentazioni teatrali scherma storica fotografia e musica. Le stanze dell’arte è l’evento, Patrocinato dal comune di Torre del Greco, che riporta in auge, in un singolare gioco d’insieme

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gli antichi splendori partenopei, volontà è quella di sorprendere, giocare e con-fondere facendo si che varcata la soglia il pubblico possa passeggiando, interagire con arte,la musica, la fotografia ritrovandosi in un luogo nel quale non solo riscoprire cultura ma anche ampliare i propri orizzonti. Ad ogni “stanza”corrisponde una presa di coscienza che porta lo spettatore a interagire con tutto quello che lo circonda, ci si cimenta in lezioni si scherma storica, è possibile vedere la bellezza tramite gli occhi di una giovane pittrice, si rivive la storia di Tato Russo attraverso la fotografia, si scoprono nuove realtà musicali e in un volo pindarico, facendo solo pochi passi, si incontrano personaggi di Shakespeare, Valentin, Ariosto. 
L’intento unico è quello di creare commistione, complicità e di risvegliare gli animi intorpiditi; “Educazione civica dell’arte” a detta dell’organizzatore artistico Davide sacco, che con l’associazione “avamposto teatro” porta avanti da circa due anni la volontà di connettere territorio e cultura. Un viaggio nell’arte ben riuscito con il fulcro nella finale rappresentazione “condannato a morte” tratto da Victor Hugo e dalla regia dello stesso organizzatore dell’evento, nel quale un intenso Orazio Cerino rapisce i suoi spettatori e li porta a riflettere sulla sconvolgente attualità dell’autore francese. “I grandi eventi hanno conseguenze incalcalcolabili” sosteneva Hugo e, in rapporto, le stanze dell’arte hanno aperto una porta troppo poco spesso varcata e seguita dalle nuove generazioni con l’augurio questa volta che l’incalcolabile vada verso la sfrenata fantasia, la scoperta del territorio e l’estro artistico.

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