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Ambiente, M5S: sulla Terra dei Fuochi assistiamo al solito mantra di De Luca

 

 “Più che dubbi abbiamo certezze, le proposte-iniziative annunciate con la solita nota enfasi dal presidente De Luca in Prefettura per il contrasto alla terra dei fuochi allo stato rappresentano un esercizio lessicale di mero annuncio. Manca una valutazione economica precisa, si fa cenno a generici progetti da realizzare e non si accenna a un cronoprogramma. Alla fine siamo al solito mantra e alle cortine fumogene per nascondere i veri problemi da risolvere”.

Lo dicono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà e Michele Cammarano, membri della Commissione speciale ‘Terra dei fuochi’ che stamane hanno partecipato all’audizione dei dirigenti e funzionari regionali ed i sindaci dei comuni facenti parte del ‘Patto della terra dei fuochi’. “Abbiamo appreso che ci sarebbe la disponibilità (da specificare) di una somma di 50milioni di euro per mettere a sistema una serie di dispositivi di contrasto – sottolinea Muscarà – alla fine però andando su di un terreno più concreto, le proposte sono moltMovimento 5 stelle campaniao generiche e in ogni caso per la loro realizzazione hanno bisogno delle amministrazioni locali, dei vari enti e soggetti istituzionali”. “Un altro punto che ci spinge a chiedere la presenza dell’Arpac nella task force – sottolinea Muscarà – riguarda il rilevamento dei dati”.
“L’agenzia ambientale regionale e la Prometeo del ‘Patto per la terra dei fuochi’ – prosegue – oltre a rendere fruibili in ritardo i valori numerici dei rilevamenti, questi ultimi non sono per niente corrispondenti alla lettura dei territori e in ogni caso falsano qualsiasi tipo di analisi. Per questo grave motivo abbiamo presentato un esposto all’Anac di Cantone”. “La scelta d’ istituire un tavolo permanente con tutte le aree colpite dall’emergenza dei roghi – aggiunge Cammarano – e quindi monitorare il lavoro della Regione Campania è essenziale”. “Occorre poi risolvere il problema della raccolta dei rifiuti e della bonifica dei terreni non di pertinenza regionale – evidenzia – i comuni chiedono il supporto della Regione ma quest’ultima può garantire interventi solo in danno con la conseguenza di pesare sulle già disastrate casse delle amministrazioni locali”.

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