29 Marzo 2024

Continua con una Inusuale Protesta la Battaglia intrapresa dal patron di Capri Watch
dopo che si è visto vandalizzare la tenda della sua gioielleria in Via Camerelle dagli operai del Comune coordinati dal Dirigente dell’Ufficio Tecnico

 

 

La rimozione coatta della tenda di Capri Watch, da parte di quattro operai sotto la guida del Dirigente dell’Ufficio Tecnico, è diventata una vicendascomoda, che sta suscitando l’indignazione di tanti cittadini capresi per le modalità messe in atto. A questo va aggiunta l’amarezza del titolare del brand Silvio Staiano per il “Silenzio” da parte delle Autorità preposte che intendono stendere un velo di sabbia su un episodio che si vuol far passare come una“guerra di potere” o la solita “questione personale” avallando così le violazioni, le violenze ed i reati commessi dai dipendenti pubblici. E’ stata scelta quindi la via di “ignorare” le proteste del caparbio imprenditore che non intende mollare. “Già giovedì 28 settembre la nostra Azienda” dice Staiano, “ha inoltrato a Sindaco e Segretario Generale della Città di Capri la richiesta di adozione di provvedimenti disciplinari e sospensione dagli incarichi dei dipendenti resosi responsabili di quanto accaduto, che fino ad oggi  è rimastainspiegabilmente inascoltata”.
L’Azienda titolare del famoso brand prende quindi le distanze da quanto avvenuto e condanna tutte le violenze, gli abusi, i danneggiamenti procurati ai beni aziendali ed all’amministratore Silvio Staiano stigmatizzando le modalità con cui sono stati eseguiti i lavori per la illegittima distruzione della tenda al di fuori di tutte le norme di sicurezza. Tutto ciò sotto gli occhi del dirigente dell’Ufficio Tecnico che ha dato disposizione di tagliare la tenda con le forbici, di farla a brandelli ed infine passando persino alle vie di fatto strattonando violentemente l’imprenditore  al fine di fargli volare via il telefonino. Atteggiamenti assurdi e mai visti a Capri con l’unico scopo di voler esporre Staiano  (CEO di Capri Watch) ed il suo brand ad una vera e propria gogna. Questi è però riuscito a salvare la sua unica arma di difesa, cioè il suo telefonino con il quale ha filmato tutte le fasi di quelle scene di violenza, minacce, offese e reiterati tentativi di aggressione nei suoi confronti.
Da qui “l’originale protesta” di Staiano che sullo scheletro in ferro di quella che fu una tenda elegante ad arredo della sua boutique Jewels, ha apposto una serie di piccoli proclami che attraggono l’attenzione di turisti e passanti sui quali viene scritta e sintetizzata tutta la vicenda che ha visto protagonista la tenda oggetto di rimozione. “Vista la gravità dei fatti”, sottolinea Staiano, “sono certo che il Sindaco e i funzionari comunali preposti prenderanno esemplari provvedimenti anche perché l’Ente pubblico sarà esposto al rischio di dover risarcire ingenti danni che abbiamo subito e quelli subendi”. “Infine”, conclude Staiano, “attendo di ricevere il tessuto della tenda illegittimamente sottratto sperando di non dover ricorrere all’Autorità Giudiziaria per riottenere quanto ci è stato sottratto”.

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