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Il Difensore Civico della Provincia di Napoli Avv. Giuseppe Fortunato “Le lunghissime attese delle prestazioni sanitarie a Napoli rendono improrogabili concreti interventi risolutivi”

Questa è la denuncia del nuovo Difensore civico della Provicia di Napoli Giuseppe Fortunato in una comunicazione rivolta al Presidente della Regione, ai sindaci e ai Direttori delle strutture ospedaliere della provincia di Napoli.

 

Da documentate proteste di cittadini per un’ecografia all’addome occorrono a Napoli addirittura sette mesi; per una mammografia un anno; oltre un anno e
mezzo per una protesi necessaria, per operazione urgente alle gambe e per intervento per tumore al fegato, con sofferenze e aggravamenti intollerabili di malanni. In casi “normali” (cioè nella “media”, tutt’altro che fisiologica, di una sanità malata) aspettare mesi, fra incertezze, non solo fa temere per la propria sorte o per la sorte dei propri cari ma fa sentire un diffuso senso di disagio e di insicurezza insopportabile.
Nonostante i numerosi interventi a Napoli della magistratura penale che ha evidenziato “arbitrii” e “raccomandazioni diffuse”, “tangenti per scalare le liste d’attesa” e medici che hanno scoraggiato pazienti, richiedendo in nero denaro, arresti eccellenti e “soprusi” verso “pazienti impauriti dalle prospettive di lunghe attese”, e’ mancata ogni concreta determinazione per affrontare la situazione che sta ancor più precipitando.

La città metropolitana di Napoli non si può presentare al cospetto delle altre metropoli europee in tale situazione da terzo mondo. L’alternativa a questa pericolosa attesa, solo per chi se lo può consentire, e’ mettere mano al portafoglio. Unicamente in questo modo le attese si riducono a pochissimi giorni; in proposito il Difensore Civico non può mancare di sottolineare la presenza di baroni ospedalieri nella sanità pubblica della Provincia di Napoli che hanno forti cointeressenze in strutture private, oggettivamente favorite nella concorrenza con strutture pubbliche inefficienti. In Italia le attese sono più lunghe di quelle di altre nazioni ma in Napoli e nella sua provincia la situazione e’ drammaticamente peggiore senza che vi siano le necessarie urgenti risposte.

Dinanzi a tale dramma quotidiano dei nostri Cittadini, intervenire con determinazione sulle liste di attesa non solo e’ un obiettivo prioritario ma è necessario per incidere sul grado di civiltà, efficienza, efficacia, credibilita’ e umanita’ delle pubbliche strutture. Ogni sforzo va fatto per garantire la tempestività delle prestazioni sia dagli enti locali sia dai vertici pubblici sanitari che non possono oggettivamente essere ne’ apparire collusi con privati interessi sulla pelle del cittadino malato e contribuente.

Pertanto il Difensore Civico della Provincia di Napoli chiede che siano senza indugio intraprese, per abbattere le suddette pericolose attese, le seguenti
azioni rilevanti:
1. La valutazione prioritaria di situazioni di necessità medica o chirurgica con l’utilizzo d’ufficio della migliore destinazione.

2. Un’immediata attenta analisi organizzativa che conformi l’offerta agli effettivi bisogni della popolazione della provincia di Napoli, massimizzando l’utilizzo delle risorse disponibili, umane, tecnologiche e stutturali, anche considerando la forte motivazione di eccellenti operatori pubblici sanitari che vorrebbero dare di più e meglio e potrebbero dare di più e meglio con le giuste soddisfazioni, definendo un’organizzazione razionale.

3. Un appropriato utilizzo della struttura ospedaliera che deve essere finalizzato all’effettuazione di prestazioni delicate e di una certa complessità, demandando a livello territoriale tutte quelle prestazioni diagnostiche e terapeutiche che vi possano essere eseguite secondo criteri di efficacia e di sicurezza.

4. E’ indispensabile che vengano pubblicate e analizzate, naturalmente senza i nominativi, le priorità cliniche e i bisogni dei pazienti. E’ fondamentale attuare un monitoraggio costante ed uniforme dei tempi di attesa, che abbia come oggetto le prestazioni richieste e erogate e costituendo un apposito flusso informativo.

5. Forti incentivi per chi ottiene tempi celeri (sapendo che nella salute il tempo e’ essenziale!) e fortissime sanzioni (con verifiche su ogni aspetto correlato e con allontanamento da posizioni organizzative rilevanti) per i responsabili di ritardi smisurati che vanno pubblicati.

6. Intervento rigoroso su conflitti d’interesse e ispezioni su contestuali inefficienze pubbliche e contestuali arricchimenti privati. In particolare verifica di una neoimprenditoria sanitaria che prima forniva solo beni non sanitari agli ospedali pubblici e ora dirige cliniche private.

7. Una relazione permanente sui dati precisi, vidimata a cura di soggetti esterni alle realtà ospedaliera attraverso gli organismi delle autonomie locali.
Il Difensore Civico della Provincia di Napoli, dinanzi al silenzio e alla non divulgazione di dati precisi, evidenzia con determinazione che l’informazione e la comunicazione dei tempi d’attesa rappresentano un diritto fondamentale del cittadino e una risorsa strategica per il miglioramento della qualità del servizio.

8. Il massimo sforzo dovrà essere impiegato per trasmettere informazioni attuali ai cittadini riguardo il sistema complessivo dell’offerta e alla sua accessibilità, le innovazioni normative ed organizzative e le caratteristiche dei diversi regimi di erogazione delle prestazioni con una relazione dettagliata continuamente aggiornata. Deve finire l’epoca del passaparola selvaggio che spinge talora ad indebitarsi verso strutture private e/o a cercare raccomandazioni in strutture pubbliche, alimentando la rete degli approfittatori e/o del clientelismo.

9. Allo scopo di spezzare tale rete, vanno sostenuti e potenziati, particolarmente nei comuni, in provincia, in regione, nelle strutture sanitarie, strumenti quali le campagne informative, gli Uffici relazioni con il pubblico (URP), le Carte dei servizi e la rilevazione della soddisfazione degli utenti. Va altresì pienamente potenziata la partecipazione degli utenti e delle associazioni di tutela e di volontariato, anche in Comitati permanenti con incisivi poteri di controllo.

10.Va anche fatto sapere ai tanti napoletani e della provincia di Napoli che sopportano tempi spropositati che, quando i tempi non vengono rispettati, il cittadino ha diritto a ottenere la prestazione in regime di libera professione (intramoenia) a spese dell’Asl. In pratica, non dovrà pagare la visita, che sarà a carico dell’Asl, ma, esclusivamente se dovuto, soltanto il ticket. Lo prevede la legge (decreto legislativo n. 124 del 1998). Peccato che queste norme a Napoli siano spesso ignorate e disattese. Le pubbliche
amministrazioni napoletane si guardano bene dall’informare i cittadini di queste possibilità, così i diritti dei pazienti rimangono solo sulla carta. Occorre invece che, all’atto della richiesta di prestazione, il cittadino venga fornito di chiara modulistica, con illustrazione dei suoi diritti. Essendo stati soppressi con norma legislativa i Difensori Civici
comunali nei novantadue comuni della provincia di Napoli, il Difensore Civico provinciale procede, in via sussidiaria o secondo le convenzioni legislativamente previste, per gli specifici casi di negligenza che possono essere segnalati dai cittadini di ogni Comune della Provincia, riservatamente per la natura dei dati e senza alcuna
formalita’.
Al fine di affrontare strutturalmente l’evidente e diffusa grave emergenza delle estenuanti attese, che può spesso configurarsi quale vicenda di vita o di morte, il
Difensore Civico provinciale di Napoli invita i Sindaci della Provincia di Napoli ad attivarsi urgentemente, anche nella loro funzione di autorita’ sanitaria locale e di ufficiale di governo, e di far sapere ogni notizia sulle attività intraprese a questo Difensore Civico entro trenta giorni.

 

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