19 Aprile 2024
Sapori di altri tempi da Imperatore -Sapori invariati nel tempo

Imperatore – Tra le strade del centro storico, che raccontano un pezzo di vita della città di Napoli, Imperatore aprì la prima bottega, all’epoca rosticceria, simbolo della tradizione partenopea.

Sapori invariati nel tempo grazie alle genuinità delle materie prime utilizzate.

L’estate da Imperatore inizia con una serie di eventi in cui pizza e vino si incontrano con abbinamenti “raccontati” dagli stessi ospiti. Un momento di convivialità e amicizia, chiacchierando sulle proprie sensazioni, un momento di confronto senza cattedra. Nessun maestro, nessun professore ma semplicemente Salvatore e Gennaro, due titolari, che hanno pensato a un incontro informale tra vino e pizza: no alla ricerca dell’abbinamento perfetto a tutti i costi, ma solo di ciò che piace.

Un avvicinamento al vino per i tanti non conoscitori intrigati dalla particolarità della serata, scardinando il vestito classico delle cene tra degustatori ed esperti. Tre aziende scelte per questo primo incontro celebrativo della Campania, in cui si è data voce a tre realtà diverse, tre espressioni territoriali: Tenuta Castel Venere, Casula Vinaria Salerno, Tenuta Cavalier Pepe. La lunga tradizione familiare, la passione tramandata da generazione in generazione, e l’amore per il proprio lavoro accomunano le aziende agricole scelte per la degustazione alla storia della famiglia Imperatore.

Le origini sono importanti e Imperatore lo ricorda con un tradizionale piatto, il tris di frittura. Crocchè tipico napoletano, con patata, provola di Agerola, fiore di zucca ripieno di ricotta e con una sorpresa gradita al suo interno: la mortadella presidio Slow Food. In ultimo la frittatina, simbolo della famiglia, il consueto sformato di pasta di bucatini, besciamella, carne macinata piselli e provola.

Accostamento vino spumante dell’Azienda Casula Vinaria a Campagna in provincia di Salerno, il cui territorio confinando con Eboli, caratterizzato dal passaggio di correnti fresche grazie al mare, conferisce al vino particolari caratteristiche. Un tris spumeggiante, di Fiano, Malvasia, Falanghina, la scelta del vino è funzionale con le sue bollicine. In quest’esperienza di convivialità non poteva mancare la pizza margherita la regina di tutte le pizze che Raffaele Esposito cuoco al servizio della Regina presentò nel lontano 1889.

La margherita di Imperatore è lievitata 24 ore, con pomodoro biologico, fior di latte di Vico Equense, olio extravergine. Il vino che l’accompagna proviene dalla provincia di Benevento, al centro di una valle gode della diversità del suolo calcareo e argilloso che assorbe acqua per rilasciarla in modo graduale. Subito dopo presentata la “Peperina”: base bianca, fior di latte di Agerola, peperoni verdi saltati con pomodori gialli con bassissima acidità.

La sapidità delle scaglie di pecorino contrasta il gusto del pomodoro dolce. Il vino Kydonia, un vino strutturato, accompagna la margherita e la peperina con due risultati diversi entrambi interessanti. Una scommessa per questa falanghina con una vendemmia posticipata, e passaggio in legno. Il pecorino ha una nota floreale come il vino con le sue note dolciastre un abbinamento fuori dagli schemi, forse un azzardo ma riuscito nel suo intento, creare una discussione e un confronto portatore di scambi e nuove idee. Anche la pizza al maialino nero casertano con gorgonzola e una spolverata di cacao sortisce l’effetto desiderato, uno scambio di idee, la condivisione di un’esperienza che può solo arricchire.

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