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Intervista all’artista Antonio Marino Da Scugnizzi di Mattone a All Together Now

Intervista all’artista Antonio Mario Da Scugnizzi di Mattone a All Together Now

Intervista all’artista Antonio Marino Da Scugnizzi di Mattone a All Together Now
a cura di Luisa Russo

Per realizzare i propri sogni non è mai troppo tardi, ma occorrono passione, impegno e costanza.
Antonio Marino è tutto questo. Antonio nasce a Napoli, precisamente a Pozzuoli nel 1982. Fin da bambino sa cosa farà nella vita, ne è certo e porta avanti il suo grande sogno quello di cantare ed essere l’autore di se stesso; ci è riuscito benissimo. Da quella sfida lanciata in famiglia, passa da un
concorso canoro all’altro che gli hanno permesso di girare il mondo. Il trampolino di lancio è stato il musical “C’era Una Volta Scugnizzi” di Claudio Mattone, esperienza durata ben 3 anni; che dalla prima replica, il 15 Marzo 2022 compirà 20 anni. Da lì in poi è stato tutto un susseguirsi, di successi
e programmi televisivi. Possiamo quindi ben elencare le esperienze di Antonio; a partire da X-Factor nel 2009, dove fu definito dalla stessa Simona Ventura “ Il sole di Napoli”. Area Sanremo nel 2015, passando poi per The Voice Italy nel 2018 dove qui arriva in semifinale.
Un carcinoma al terzo stadio, lo arresta per un periodo ma non per questo Antonio si arrende. Si cura, affronta le mille e più difficoltà che ciò comporta e ne esce vittorioso. Nel 2020 entra a far parte del programma televisivo condotto dalla Hunziker All Together Now, conquistando la giuria formata da Anna Tatangelo, Francesco Renga e Rita Pavone. Attualmente insegna musica nella stessa scuola dove ricevette le sue prime lezioni di canto. Ho intervistato personalmente l’artista, che da subito è stato gentilissimo e disponibile a rispondere ad una serie di domande.

Chi è Antonio Marino?

Antonio ha sofferto, si è sacrificato e si sacrifica ancora oggi. Tutto quello che ho sempre sognato si sta avverando. Il mio sogno è sempre stato quello di poter creare qualcosa di mio in lingua napoletana e ci sono riuscito. Sono sempre stato legato alla mia terra, e sempre sarò grato ad essa.
Gli sforzi fatti mi hanno portato ad essere ciò che oggi sono, e non lo dico per vanto ma io il mio lavoro lo so fare. Solitamente, ci si aspetta che lo dicano gli altri, ma io dopo le mie molteplici esperienze posso dire di essere bravo, e capace nel mio lavoro. La società di oggi sta rivedendo i canoni estetici.

Come hai vissuto in passato essere un uomo di peso, e come lo vivi oggi nella musica?


In passato è stato un grossissimo problema. Ma sono stato uno dei pochi, se non il primo a sdoganare la categoria oversize dai programmi televisivi, a partire da X-Factor. Anche perché in uno dei primi talent dell’epoca, e parlo di Amici non fui scelto proprio per la mia forma fisica; perché ero come si suol dire fuori dai canoni di bellezza ed estetica. Il mio lavoro di auto- accettazione è stato lungo e complesso, ci ho lavorato parecchio, ma oggi mi sento di dire a me
stesso e non solo che sono un gran figo. Il peso in più è semplicemente dovuto, dalle problematiche fisiche avute e dalle tante cure a cui mi sono dovuto sottoporre. Io oggi sono il padrone di me stesso, decido cosa fare, con chi condividere la mia vita, il mio tempo e so bene cosa trasmetto.
Perché per quanto possa sembrare strano, l’ultima cosa che le persone notano di me quando canto è la mia pancia. Anche perché il corpo è un dettaglio.

Com’è il rapporto con i tuoi studenti?


Ho iniziato ad insegnare a 24 anni, e non è stato facile per i primi tempi, sia per una questione di credibilità verso i miei coetanei, sia nei confronti dei genitori di quelli più piccoli. Ho conquistato il tutto cantando, perché durante una lezione di canto il primo a cantare ero proprio io. Adesso sono più di 15 anni che insegno, e si è evoluto sia il mio modo di insegnare, sia il modo di pormi con i miei allievi. Durante le ore di studio sono l’insegnate vero e proprio, assegno quello che si deve
fare, ed aiuto con determinati esercizi a mascherare quelle piccole imperfezioni che si hanno, perché tutti abbiamo dei difetti vocali, aumentando in questo modo quelli che possono essere i punti di forza. All’interno del mio spettacolo, per mia volontà saranno presenti due miei allievi che faranno dei piccoli interventi, un modo questo di ripagare la costanza e la passione. Io non faccio promesse; perché dopo anni di gavetta posso concedermi, quel po’ di lusso che ti porta poi a dire si e no, e cerco di prendere in considerazione non solo chi possa essere bravo, ma anche chi mi sa dimostrare di avere passione per la musica. Tra una lezione e l’altra io do spazio di mezz’ora perché non sono il classico tipo che sta con orologio alla mano; quindi, una lezione invece di durare un’ora, dura un’ora e mezza/ due. Lavoro molto sulla personalità del singolo individuo, ma ovviamente di personaggi ce ne sono in giro, ed io non ho accettato chi è venuto da me e mi ha detto che voleva cantare come me.


Come mai il tuo spettacolo ha un titolo così rosa?


Vivendo da solo; in periodo di pandemia ho trascorso 71 giorni in solitudine. Ritrovandomi solo con me stesso, mi sono guardato molto dentro, e da lì ho capito che era arrivato il momento di creare qualcosa di mio. Sono andato via di casa a 19 anni, ho perso mio padre a 24, e ho vissuto in 4 città diverse respirando culture diverse, e mi sono reso conto che ogni mio singolo momento; ogni momento importante della mia vita è stato affiancato o seguito da una voce femminile. Dalla prima canzone ascoltata in macchina con mio padre che fu la Bertè, al primo concerto al quale ho assistito della Pausini. La prima canzone cantata è stata di Giorgia, primo singolo registrato Mariah Carey. E prendendo appunti ho capito che io dovevo rendere grazie a tutte queste donne, omaggiarle e in che modo? Cantando di loro, e per loro. Nessun cantate fino ad ora ha mai pensato di cantare delle donne, per le donne; quindi, ho pensato che era arrivato il momento che qualcuno lo facesse. Le mie ospiti saranno, tutte donne non scelte a caso. Donne che seguo sui social, ma anche donne che io ho vissuto, e vivo non solo per le mia e la loro professione ma anche in contesto privato. Una della tante Mavi Gagliardi, entrambi abbiamo partecipato al musical di Scugnizzi, ma non nella stessa
edizione essendo lei un po’ più piccola di me e ci lega non solo la passione per la musica e per il canto, ma siamo anche legati da un profondo rapporto di pura e vera amicizia. Sarà per me una bella esperienza, e spero che lo spettacolo piaccia. La musica trasmette tanto, ti dà tanto; è passione, è vita, e modo di esprimersi.
Antonio Marino fa parte del palinsesto della stagione teatrale e musicale del Teatro Auditorium Salvo D’Aquisto di Napoli con il suo personalissimo spettacolo dal titolo Antonio Marino in “ Tutte le mie donne ” che si terrà l’11 Febbraio 2022.

Luisa Russo

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