Di fronte al divisionismo politico, oggi scuole e studenti, insieme alla Rete per la riforma della cittadinanza, hanno voluto far sentire la loro voce con flash mob e striscioni.
Mentre alle 12 alla Camera si è svolto un incontro con l’Onorevole e Presidente della Commissione Affari Costituzionali Giuseppe Brescia (M5S), gli studenti sono scesi in piazza per chiedere con forza una nuova legge sulla cittadinanza, lo IusScholae,
L’iniziativa, partita da una scuola di Milano, ha coinvolto migliaia di studenti su tutto il territorio nazionale: si tratta infatti di giorni fondamentali per la calendarizzazione alla Camera della riforma, votata in bozza in commissione nel mese di marzo e trovando sostegno da una larga maggioranza. Ma ora è necessario tradurre i buoni propositi in fatti concreti.
Brevemente, lo Ius Scholae prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana a ciascun bambino nato in Italia o arrivato nel nostro Paese prima di aver compiuto 12 anni nel momento in cui compie un ciclo scolastico di 5 anni, facendone richiesta.
Il tema, politicamente molto divisivo, rappresenterebbe però un grande passo per i diritti di cittadinanza. A questo proposito, il dirigente dell’istituto milanese da cui è partita la mobilitazione ha dichiarato: “Abbiamo deciso di partire dalle scuole, dove un recente sondaggio ha mostrato che l’85% degli studenti e delle studentesse è a favore dello Ius Scholae […] È intollerabile che i nostri studenti si debbano scontrare con problemi burocratici che li escludono dalle attività didattiche e rendono più difficile l’integrazione: è necessario approvare la riforma il prima possibile”.
Una testimonianza in questo senso arriva da Deepika, una studentessa che ha dovuto rinunciare all’Erasmus: “Sarei dovutaessere in Svezia, ma a causa della mancanza della cittadinanza non ho potuto ricevere in tempo il visto per partire. E questa è solo una delle tante rinunce che sono stata costretta a subire. In Italia uno studente su dieci non ha la cittadinanza e questo complica la vita”.
Ius Scholae: gli studenti scendono in piazza