24 Aprile 2024

Pensando alla salutare “Dieta Mediterranea” senza dimenticare i piccoli peccati di gola, il maestro pizzaiolo Salvatore Staiano(foto in alto).
Sbato 1° luglio alle ore 12.00 presso la sua pizzeria “Le Antiche Cave 110 e Lode” (Vico Pigne 1) accanto al Museo Archeologico Nazionale, presenta la sua nuova pizza fritta per l’ Estate 2017, “Provola Pomodoro e Basilico”.

 

Iamme ca se mangia e nun se pava! Gridava, fuori la sua bottega nel quartiere Materdei, il povero pizzaiolo protagonista dell’episodio “Pizze a credito” del celebre film del 1954 “L’Oro di Napoli” diretto da Vittorio De Sica e tratto dall’opera di Giuseppe Marotta e Cesare Zavattini. Una voce quella del malcapitato personaggio impersonato da Giacomo Furia, che diventando imprecazione interiore e sintomo di amore sofferente per l’irraggiungibile moglie pizzaiola tratteggiata dalla mitica Sofia Loren, consegnò di fatto alla popolarità, oltre all’antica usanza tutta napoletana della pizza fritta, quello che con il nome di pizza “Ogge a otto” fu uno dei primi esempi di credito al consumo. Altrettanto antica quanto la cugina al forno, la pizza fritta, a Napoli, ha da sempre rappresentato una sorta di panacea per i poveri tant’è che venduta a credito con il pagamento posticipato ad otto giorni ( da qui l’appellativo di oggi a otto) il fumante impasto imbottito di provola, cicoli, ricotta e pomodori, o semplicemente colmo di prova e pomodoro, appena prelevato dalla infuocata “tiella” ricolma d’olio, più d’una volta ha salvato dalla fame e dal freddo scugnizzi, faticatori e gente del popolo. Una pizza, quella fritta, che pur associandosi alla Napoli del vicolo, tuttavia, ha ben presto conquistato anche i palati meno avvezzi ai problemi economici, riscuotendo successo e popolarità ed insidiando con non pochi successi il primato delle vendite a sua maestà la “Margherita”. Attualmente a Napoli, mangiare la pizza fritta è davvero un fatto da intenditori ed estimatori e solo con un’oculata scelta ci si può recare nei locali giusti dove tra storia ed esperienze tramandate di padre in figlio la vera pizza fritta regna ancora sovrana. Tra i tanti locali che a Napoli si dedicano con successo alla lavorazione della pizza fritta, vi è accanto al Museo Archeologico Nazionale (Mann) in vico delle Pigne 1, la pizzeria “Le Antiche Cave 110 e Lode” di Salvatore Staiano.

Un maestro pizzaiolo bravo e verace che rappresenta sicuramente uno di quei segnali positivi di una Napoli buona che lavora e produce nel segno della tradizione e delle proprie secolari specialità. Ammirando l’interno del locale “Le Antiche Cave 110 e Lode” che ripropone un pezzo di una Napoli d’altri tempi fatta di millenario tufo, con Salvatore si può godere di una pizza fritta straordinariamente gonfia di fierezza e bontà capace di conservare quell’antico gusto delle cose semplici e genuine di una città senza età ed ancora capitale nell’animo e nel cuore.

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