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Lo sport deve essere per tutti

«All’alba di nuovi scenari per la gestione del centro A. Collana, il secondo impianto sportivo più importante della città di Napoli, quello che più mi preoccupa è che sia garantito il diritto di accesso allo sport per i meno abbienti della città.

È infatti la destinazione all’uso pubblico e sociale a caratterizzare gli impianti pubblici. Ma aspettando di vederci chiaro sul futuro del complesso, sollecitato anche dalle stesse attente associazioni sportive, vale la pena soffermarsi su come questa destinazione d’uso sia stata tutelata in questi anni». Sono queste le parole di Luigi Felaco, presidente della Commissione Politiche Sociali della Municipalità V e attivista di ACT (Agire, Costruire, Trasformare). Felaco ricorda che – secondo il regolamento degli impianti sportivi approvato nel 1997 e tuttora vigente – sono previste attività sportive gratuite, garantite dalle società concessionarie, per un numero di allievi in difficoltà economiche accertate dai servizi sociali.  

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«Una regola stabilita quasi 18 anni fa – annette Felaco – che non è stata fatta rispettare in tutti gli impianti sportivi. È l’esempio del Collana in questi anni, lo stallo è stato causato dalla distrazione congiunta delle amministrazioni politiche e tecniche e del servizio grandi impianti sportivi, che proprio secondo il regolamento deve verificare l’applicazione di tale norma. Ho voluto approfondire una vicenda dimenticata e poi ho inoltrato una richiesta a tutti i livelli istituzionali interessati affinché il regolamento vigente venga rispettato». La linea è chiara: è necessario offrire la possibilità di praticare uno sport, a tutti. Non si può rendere una disciplina sportiva “elitaria”. È d’uopo far capire che lo sport è di tutti e per tutti. Non si deve rinunciare ad esso o imporre una cernita tra esso e l’istruzione. Ragion per cui dalla Municipalità propongono apposite liste d’iscrizione: «Bisogna aprire immediatamente un avviso pubblico rivolto alla cittadinanza per potersi iscrivere in apposite liste, affinché i sevizi sociali possano fare i controlli d’obbligo e segnalare quali cittadini far partecipare gratuitamente alle attività sportive, ovviamente tutto di concerto con le associazioni sportive concessionarie dell’impianto e con il servizio competente. Il Pubblico deve riprendersi le proprie prerogative; questo vale per il Collana e per gli altri impianti».

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