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LUCCI (CISL): “SCOMUNICA” PER CHI INQUINA SIA ANCHE POLITICA. GOVERNO INTERVENGA, SANZIONI PER ENTI CHE NON SI ATTIVANO, SCIOGLIERE NODI SU IMPIANTI RIFIUTI

«Nell’assenza di risposte autorevoli e strutturali sul piano istituzionale è dovuto intervenire ancora una volta il Cardinale Crescenzio Sepe che, ribadendo che “chi inquina è fuori dalla grazia di Dio e non merita la comunione”, ha richiamato ciascuno alle proprie responsabilità» – ha dichiarato Lina Lucci, Segretario Generale Cisl Campania.

«Noi pretendiamo che l’”anatema” sia anche, oltre che penale, politico e che sia effettivo tanto per chi inquina, quanto per chi, avendone ruolo e funzione istituzionale, non contribuisce attivamente ad affrontare in maniera strutturale la questione rifiuti – ha aggiunto Lucci».

«In passato si è finanche previsto che i Prefetti potessero commissariare i Comuni che non portassero a regime la raccolta differenziata, salvo poi verificare che in nessun caso – nonostante il disastro di questi anni – si è dato corso a una azione di questo tipo».

«Quello a cui si è dato corso, invece, è il continuo aumento delle tasse per servizi non resi o comunque ampiamente inadeguati».

«Il Governo Nazionale non può stare alla finestra. Deve intervenire per risolvere le questioni annose, fare gli opportuni accertamenti e un programma di bonifiche per le aree inquinate, organizzare assieme agli enti territoriali un programma di salvaguardia e di valorizzazione dei prodotti tipici locali di qualità garantita».

«La Regione – ha aggiunto la leader sindacale – intervenga per superare definitivamente il rimpallo di responsabilità tra Comuni e Province».

«Agli enti locali in primis tocca intervenire per sciogliere i nodi relativi all’impiantistica per uscire definitivamente da una fase disastrosa per la Campania. Non vorrei che dietro queste inadempienze ci fosse la volontà scientifica di una politica becera che, ancora una volta, nasconde nell’emergenza continua la tutela di interessi privati, a danno delle comunità locali – ha concluso Lucci».***

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