20 Aprile 2024

 “Aumentare le pene per i reati di corruzione può essere giusto. Certamente va nel senso dell’umore popolare. Quanto all’efficacia, la storia insegna che forse bisogna essere più scettici.”

Nessuno dice fino in fondo la dura verità: e cioè che esiste un legame stretto tra perdita di dignità e di senso della politica da un lato e diffusione sistematica della corruzione dall’altro. I ladri ci sono sempre stati, ovviamente, così come corrotti e corruttori. Ma gli anticorpi sociali e politici hanno solitamente agito da argine rispetto a questi fenomeni. La cosa drammatica che si constata oggi è che questi anticorpi si sono decisamente indeboliti”. Sono queste le parole dell’on. Lorenzo Dellai (Democrazia Solidale), presidente del gruppo parlamentare “Per l’Italia-Centro Democratico” alla Camera. “Bene ragionare sulla leva penale, dunque. Benissimo affinare gli strumenti di presidio e controllo di tipo amministrativo.

Ma nulla di veramente decisivo accadrà se la politica non adotterà le sue contromisure, che passano da una riflessione radicale sulla natura e sulla configurazione dei partiti, degli strumenti di formazione della volontà politica interna e dei meccanismi di selezione della classe dirigente. Aggiungo che, in ogni caso, nulla potrà sostituire il valore di presidio e di controllo sociale, nei livelli locali, che era garantito da una militanza politica protagonista e motivata.
Lo spettacolo dei trasformismi e delle interessate trasversalità di questi ultimi anni toglie significato alla militanza e all’impegno in politica da parte delle persone per bene e allarga le potenzialità di chi per bene non è”, conclude la nota.

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