19 Aprile 2024

Rivive a Napoli la storia dello sventramento: domenica alle 11, nell’ambito di Maggio dei Monumenti 2015, l’Associazione Culturale NarteA presenta Racconti dal Risanamento, percorso culturale teatralizzato organizzato in collaborazione con il Comitato per la tutela e salvaguardia di Piazza Bovio.

L’obiettivo è quello di ricordare e far conoscere la storia dello “sventramento” della città, quando fu posta la prima pietra del Risanamento a Napoli, nei pressi dell’antica fontana di Nettuno poi rimossa, fino alla costruzione della stazione della metropolitana dell’arte zona Università.

Si ripercorreranno quei luoghi dove donne e uomini illustri hanno percorso i vicoli, ammirato le  tiche botteghe, esaltato l’ingegno e la maestranza degli artisti, l’incanto di un monumento, di una piazza, di un edificio, di un popolo. Strade che conservano sempre il nome di quei mestieri e di quei mestieranti, gli stessi che hanno resistito a quella terribile estate del 1884.

Per risanare quella ferita che aveva sfregiato il volto della città, si è posta la prima pietra, che avrebbe dato vita a una nuova fisionomia urbana, ma nell’intento di portare vantaggio da quella speculazione edilizia, forse è stata proprio Napoli a perdere una fetta del suo più antico passato.

Tra monologhi e dialoghi, attraverso l’interpretazione degli attori Marianita CarforaAndrea Fiorillo e Valerio Napoli vestiti con abiti d’epoca, il pubblico sarà proiettato sulla scena della Napoli ottocentesca per ricordare, come scrive Matilde Serao, “il miglior sindaco che la città avesse mai avuto” e quelle pagine intense e drammatiche, coralmente formicolanti di vita, che tanto furoreggiavano fra gli amanti della cenciosa e magnifica capitale del Sud.

Nel 1884 il colera devasta Napoli, scende nelle sue viscere, mette a nudo piaghe antiche e più recenti. Un presidente del Consiglio, Agostino Depretis, dice che bisogna “sventrare” la città. Un’espressione dura che però da il senso dell’urgenza e della radicalità dell’intervento da attualizzare. Matilde Serao reagisce sostenendo, con il suo straordinario “Ventre di Napoli”, che non occorre “sventrare”, ma “bonificare”. Questa fu l’espressione giusta cui improntò la propria azione di sindaco Nicola Amore che proprio nel mese di maggio di quell’anno “maledetto” prendeva in mano le sorti della città partenopea. Da allora, grazie alla grande scrittrice, cambiò il modo di considerare i problemi della ex capitale e, grazie al grande sindaco “del fare”, si avviò il risanamento edilizio che, congiunto a quello igienico-sanitario, doveva portare anche al “risorgimento industriale” napoletano. Non sempre bastano i racconti per ricordare la storia di una città, una parte è spesso oscurata o semplicemente sottovalutata.

Per partecipare, è obbligatorio prenotarsi ai numeri 339.7020849 e 334.6227785

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