20 Aprile 2024
Primo Maggio: si torna in piazza con il Concertone

Primo Maggio: si torna in piazza con il Concertone – Il primo maggio torna in piazza, e torna con numeri decisamente sorprendenti. Tantissimi gli artisti sul palco, da Fasma a Mr. Rain, da Daddy a Rancore, ma anche grandi nomi tra cui Le Vibrazioni; Marco Mengoni; Carmen Consoli; Tommaso Paradiso; Gazzelle; Coez; Max Pezzali; Fabrizio Moro e tanti altri.

Ad aprire il concerto gli ospiti internazionali, i Go A, una band ucraina che ha voluto inaugurare il festival proponendo, insieme ad altri cantanti in rappresentanza dal resto del mondo, una cover di Imagine di John Lennon: “La musica è un linguaggio che ci unisce da sempre”.

Molti i messaggi – politici e non – arrivati dal palco. Cisco, ex Modena City Ramblers, insieme ai Bandabardò intona I Cento Passi, in onore di Peppino Impastato, “contro ogni tipo di mafia e ogni tipo di violenza”. Mr. Rain parla invece dell’importanza della salute mentale: “Lottare da soli è come stare nelle sabbie mobili, non abbiate paura a chiedere aiuto”. Un messaggio di pace arriva da Fasma: “Agite per la pace, siamo noi il futuro”.

Per la seconda parte del concerto, iniziata in serata, gli spettatori sono 150mila, e viene raggiunta la capienza massima della piazza.

In serata si sono esibiti La Rappresentante di Lista; Max Pezzali; Sting; Ariete; Coez; Ornella Vanoni; Marco Mengoni; Carmen Consoli; Tommaso Paradiso; Rkomi; Gazzelle; Enrico Ruggieri e altri ancora.

Una giornata all’insegna della (quasi) ritrovata normalità: molti artisti hanno dichiarato di essere felici di poter tornare a cantare sul palco, per un’occasione come questa, dopo due anni di restrizioni e distanziamento sociale.

Spettacolo e ritrovata normalità, sì. Ma è necessario non dimenticare il cuore della festività, la giornata dedicata ai lavoratori. Per l’occasione sul palco è salito anche un rappresentante della Lega Braccianti, Cyndou Dosso: “Il messaggio di oggi è semplice: non dimentichiamo nessuno. I braccianti sono dei lavoratori come tutti, la loro voce conta”. Perché ciascuno di noi, indipendentemente dalla mansione che svolge, ha il diritto di svolgerla dignitosamente, e in sicurezza.

Solo quest’anno, dall’inizio dell’anno, i morti sul lavoro in Italia sono stati circa 200. Alcuni di loro erano giovanissimi, in cerca di un futuro. Alcuni di loro sono morti perché la sicurezza sul lavoro è stata messa in secondo piano. E nel 2022 è inaccettabile. Primo Maggio: si torna in piazza con il Concertone

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