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Regionali, a Santa Maria La Nova l’assemblea degli amministratori alfaniani. Sen. Langella: “Alleanza Popolare soggetto unico. Basta divergenze tra Udc e Ncd”

Circa 150 amministratori locali, tra i quali numerosi sindaci, assessori e consiglieri comunali della provincia partenopea, hanno preso parte all’assemblea degli “amministratori alfaniani” promossa, ieri sera, dal coordinamento provinciale del Nuovo Centrodestra, nella sede di Santa Maria La Nova a Napoli.

 

Ad accoglierli: Marco Mansueto, consigliere della Città Metropolitana e responsabile provinciale Enti Locali per l’Ncd; il senatore Luigi Compagna; il senatore Pietro Langella, coordinatore provinciale dell’Ncd. Assente “giustificato”, per motivi istituzionali (era in Turchia per un bilaterale), il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, rappresentato, tuttavia, dal suo capo segreteria Luigi Barone.

“Il Nuovo Centrodestra – è stato ribadito nel corso del meeting – rivendica con forza la propria posizione a livello regionale lanciando un messaggio agli eventuali candidati governatori: Alleanza Popolare, di cui Ncd è parte integrante, non sarà mai un’ancora di salvataggio, ma un elemento predominante nello scenario politico campano”.

“Non era una manifestazione di bandiera la nostra, ma una convention che ha unito tutte le anime del partito” ci ha tenuto a sottolineare il senatore Langella. “Come Ncd – ha continuato il parlamentare – siamo chiamati a rafforzare il dialogo con l’Udc, chiamata, a sua volta, a fare chiarezza in casa propria circa la linea da seguire”. Occorre, infatti, per Langella: “lavorare per ritrovare una sola voce, mettendo da parte divergenze e differenti vedute, affinché tutti comprendano che Ap è un partito unico, pronto a dialogare con tutti nell’ottica delle regionali”.

Sulle alleanze, ha ribadito ancora il senatore “non può non pesare quello che avviene nelle altre Regioni ed è giusto, dunque, seguire le linee guida dettate dal partito a livello nazionale, anche se nessuno può escludere la possibilità, da parte nostra, di poter correre da soli poiché, in tal caso, non avremmo difficoltà a chiudere le liste né ad individuare un candidato alla presidenza, vista l’autorevolezza e la capacità di autonomia che contraddistingue i nostri coordinamenti territoriali”.

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