29 Marzo 2024

In cinque anni il deficit nella sanità pubblica campana è aumentato di 700 milioni di euro

NAPOLI – “La sanità rappresenta il 70 per cento dei bilanci delle regioni italiane. La gestione commissariale in Campania purtroppo non ha prodotto finora effetti positivi, occorre migliorare l’organizzazione dei servizi, ottimizzando i costi. I commercialisti sono in prima linea, pronti ad assumere impegni e responsabilità, forti del fatto di essere stati i primi in Italia ad istituire una commissione di studio sulla Sanità. Una corretta gestione della spesa influisce notevolmente su tutti i servizi offerti alla collettività”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, numero uno dell’Odcec di Napoli presentando il dibattito su “Sanità pubblica e privata, nuove problematiche gestionali” che si è svolto a piazza dei Martiri.

 

“Il nostro ruolo è delicato in quelle che sono ormai vere e proprie aziende a tutti gli effetti e non più semplici ospedali – ha evidenziato Carmen Padula, consigliere delegato alla Sanità Odcec Napoli -. Quello del bilancio e del business plan sono temi sui quali possiano offrire un contributo concreto e stiamo lavorando ad un focus sul management sanitario”.

Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti italiani, ha affermato: “Le novità introdotte nel comparto della sanità sono rilevanti.

Il tema è quello delle risorse da mettere in campo: la pubblica amministrazione necessita di un potenziamento soprattutto nei servizi di staff, i commercialisti possono dare un ausilio simile a quello di altre professioni tecniche”.

“Dal 2011 al 2015 il deficit nella sanità pubblica campana è aumentato di 700 milioni di euro, da 1,2 a 1,9 miliardi – ha evidenziato Vincenzo Schiavone (nella foto con il presidente Moretta), presidente della Sezione Sanità dell’Unione Industriali di Napoli -. Per migliorare l’efficientamento ospedaliero nella nostra regione occorre aumentare il coinvolgimento dei privati: soltanto così potranno si ridurre i costi e le liste d’attesa”.

Antonio Postiglione, responsabile Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale, ha sottolineato: “In Campania ereditiamo un grosso disavanzo economico: 14 mila miliardi di vecchie lire. Si è avviato un piano di rientro con grandi sacrifici e da 3 anni il bilancio è in avanzo di amministrazione. Significa che le azioni messe in campo, seppure dolorose, sono state efficaci. Oggi il deficit è relativo soltanto ad alcune aziende ospedaliere, ma anche lì metteremo in campo processi per riportare i bilanci in positivo”.

Sergio Crispino, presidente Aiop Campania, ha rimarcato: “Oggi la tendenza è soffermarsi sui deficit dei singoli ospedali, studiandone i bilanci. Abbiamo verificato che con questa organizzazione le strutture pubbliche produrranno sempre meno e costeranno sempre più. La nostra proposta? Riorganizzare le reti assistenziali, integrando le strutture accreditate e quelle pubbliche in un’unica grande rete di servizi, come già avviene in altre regioni”.
Per Fabio Rossi, presidente della Commissione Sanità Odcec Napoli, “la sanità rappresenta un settore rilevante socialmente ed economicamente. La Regione Campania ha deciso di pianificare la spesa con un tavolo al quale devono partecipare tutte le parti in causa. L’obiettivo è creare un sistema che porti la sanità ad essere efficiente per il cittadino ed i soggetti che la svolgono”.

Secondo Carlo Parenti, vicepresidente della Commissione Sanità Odcec Napoli, “la sanità sta attraversando un periodo di profonde modifiche. Si sta cercando di fare sistema ed aggregarsi, è una fase delicata che porterà ad un nuovo scenario”.

All’incontro hanno partecipato anche Luca Siciliano, associate partner Pwc; l’avvocato Edoardo Errico e Filippo Abitabile, componente della commissione Sanità Odcec Napoli.

Nel corso dei lavori Fabio Cecere (componente della Commissione) ha presentato il corso di Formazione sulla Razionalizzazione delle spese in sanità.

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