20 Aprile 2024

“È inaccettabile che pochissimi si arroghino il diritto di sequestrare la più bella delle feste popolari del nostro Paese, la festa della Liberazione. Le intimidazioni e le aggressioni nei confronti di Valeria Valente segnano un punto di degrado inaccettabile nella vita democratica di Napoli. Il 25 aprile non lo convoca qualche comitato, lo convocano da 71 anni i partigiani, gli antifascisti, le istituzioni democratiche del nostro Paese”

Il sindaco de Magistris, confondendo il suo ruolo istituzionale con quello di candidato populista, usa parole melliflue per blandire quella parte che non esita a impedire a una deputata democratica di stare nella piazza che ricorda la resistenza contro ogni intolleranza e contro i fascismi: vecchi, nuovi e travestiti. Non c’è più il tempo, né la ragione di rivolgersi a lui per chiedere un cambio di rotta. La sua condotta è piena di menzogne, come quando parla di truffa per l’unico vero investimento di miliardi in questa regione da decenni, e di ipocrisia, come quando si professa nonviolento.
Vorrei invece rivolgermi ai tantissimi che avrebbero voluto essere in piazza, ma che oramai non scendono più perché sanno che è diventata l’arena di pochissimi, ai moltissimi che hanno un saldo convincimento democratico, a quei partiti che sono pronti a scrivere interrogazioni al comando del sindaco sulla presenza di Renzi in città, ma che sono avari di dichiarazioni per difendere il diritto a partecipare di esponenti politici come Valeria Valente (vorrei ricordare a costoro che eravamo nello stesso cordone, nel 1994, per difendere la partecipazione persino della Lega in uno storico 25 aprile a Milano). A loro vorrei rivolgere l’invito a prendere le distanze da chi impedisce la democrazia, con le menzogne o con gli spintoni. A costoro chiedo un intervento di civiltà. Napoli non può e non deve rassegnarsi all’isolamento politico e culturale in cui è precipitata.”

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