29 Marzo 2024

Nei padiglioni della fiera più grande e prestigiosa d’Europa passeggiano, tra sogni, desideri e frasi d’amore, le coppie di futuri sposi per costruire il proprio progetto di vita

Napoli – Nove giornate espositive a Tutto Sposi hanno delineato le nuove tendenze. La mamma della sposa, e quindi la suocera, perde potere decisionale, ora le coppie di futuri sposi costruiscono il proprio progetto di vita, dalla scelta dell’abito bianco all’arredo della loro prima casa, mano nella mano.

Strano passeggiare in un quartiere fieristico e invece di incontrare frettolosi buyers e impegnatissimi rappresentanti, in un clima di affari e contrattazioni, imbattersi in tanti amori e tanti sogni: succede a Tutto Sposi. Complice l’applicazione su Facebook che consente alle coppie di entrare gratuitamente o dei tempi moderni in cui le scelte per il giorno del sì non si fanno più con la mamma al seguito, ma Tutto Sposi ha decisamente cambiato volto.

Passeggiando per i corridoi della fiera e catturando frasi al volo non si sentono più le frasi litigiose degli scontri generazionali del tipo “Uffa mamma, ma a me non piace..”, oppure “Fai come ti dico, figlia mia…”, ma un susseguirsi di “Amore mio, scegliamo questo?” o anche “Tesoro che ne dici?”. Insomma i tempi sono cambiati

Mai visti tanti ragazzi al salone del wedding, ma, per la verità mai visti tanti futuri sposi così partecipativi. Se è vero che al sud vince il matrimonio classico – 75% rispetto a quello civile su un totale di quasi 25mila nozze annue – è anche vero che alcune delle sue regole sono cambiate. Ora i ragazzi scelgono entrambi (forse perché pagano anche entrambi?) Decidono da soli lo stile del matrimonio e sognano insieme, romanticamente, come forse non ci saremmo mai aspettati nell’era 2.0. Centinaia di coppie che scelgono le location, il catering, i confetti e le bomboniere per il proprio matrimonio. Passeggiano insieme in un mondo di sogni, inebriati dal profumo dei fiori (migliaia di composizioni che vengono cambiate ogni giorno nei 350 stand).

Condividono tutte le scelte, o quasi: negli spazi degli atelier di abiti da sposa, non si pronunciano. Si mantiene ancora il segreto del vestito della sposa che non deve essere visto dallo sposo. Casomai vanno insieme alle sfilate e lei cerca di capire dai commenti di lui, quale vestito potrebbe piacergli.

Ma quanti sogni, quanto amore, quanti desideri… se è vero, come dicono i cinesi che il piacere del tè è nella fase della preparazione, potrebbe essere valido anche per il matrimonio? Magari no, sarà bello anche il seguito, ma perché non godersi insieme l’organizzazione?

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