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UN TETTO AGLI STIPENDI DEI TOP MANAGER. CONSEGNATE CIRCA 120MILA FIRME RACCOLTE DA CISL E FIBA PER UNA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE.

LUCCI (CISL CAMPANIA): Ora Parlamento non cerchi alibi.
BORRIELLO (FIBA CAMPANIA): Oltre 5mila campani hanno aderito in tempi brevi. Banche si occupino di più di mercato reale

 

La Cisl ha consegnato alla Camera dei Deputati circa 120mila firme (di cui oltre 5mila raccolte in Campania) relative alla proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre un tetto ai compensi dei top manager di società di capitali. Un’iniziativa promossa dalla Fiba Cisl e dal suo segretario Giulio Romani, e portata avanti da tutto il sindacato guidato da Raffaele Bonanni.
Avviato nel periodo estivo, il progetto denominato appunto “Metti un tetto alle retribuzioni dei manager” si propone di perseguire attraverso una legge di iniziativa popolare una maggiore equità distributiva riducendo al tempo stesso l’assunzione di rischi per le aziende, a beneficio di dipendenti, clienti e azionisti.
«Ora il Parlamento non cerchi altri alibi – ha dichiarato Lina Lucci, Segretario Generale Cisl Campania. – Il recupero di un senso etico e un riequilibrio tra chi ha fin troppo e chi non arriva a fine mese è un percorso complesso che deve vedere la Campania e il Mezzogiorno in prima linea. Qui ci sono le maggiori difficoltà, altrove risiedono i manager superpagati anche in caso di risultati disastrosi».
«Napoli, e più in generale l’intero meridione, sono in chiaro affanno per quanto riguarda livelli occupazionali e redditi, e di questo sono certamente corresponsabili le Banche che, – ha aggiunto Anna Borriello, Segretario Fiba Cisl Campania – pur avendo negli anni usufruito di aiuti pubblici, non hanno saputo o voluto tradurre questi introiti in un volano di sviluppo per i territori in cui operano. Occorre ricentrare l’attenzione sulla finanza attenta alla produzione, superando le storture della finanza creativa che hanno causato gravi danni all’economia globale».
È di questi giorni, tra l’altro, uno studio dell’Eba (l’Autorità Bancaria Europea che calcola e compara gli stipendi degli uomini d’oro del credito nel continente) che evidenzia come la congiuntura negativa non abbia intaccato gli introiti dei nostri super dirigenti. Anzi, la retribuzione media per banchiere italiano è pressoché invariata rispetto al 2011. E questo mentre si alleggeriscono le buste paga dei lavoratori dipendenti e si straccia il contratto dei bancari.***

 

 

 

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