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“Scaricabarile” un grande giocotutto italiano

Dal caso Musei Capitolini alla notte di Capodanno targata Rai

a cura di Elia Fiorillo

Da passatempo gioioso per bambini lo “scaricabarile” si è trasformato in un grande gioco per volponi della politica, e non solo. La bravura – si fa per dire – è quella di “passare ilcerino” al momento giusto, senza mai bruciarsi. Di esempi inquesti giorni ce ne sono diversi. A cominciare dal pudico (sic)inscatolamento di celeberrime bellezze artistiche, ree di nonavere ricoperte con intima biancheria le loro nudità. A seguire,determinati ed esemplari licenziamenti in tronco di colpevoli diaver spostato l’orologio in avanti per fare “audience”.

Ed,ancora, di Governatori-sceriffi, dal pugno di ferro e dalcontrollo totale di tutto e di tutti, che nulla sanno di stranimarchingegni giudiziari a loro favore. Si potrebbe continuare, mafermiamoci ad analizzare i significativi esempi di scarico delleresponsabilità su sottoposti, in una catena di sant’Antonio senzafine. O meglio, con il finale che va a colpire spesso il piùdebole.Hassan Rouhani, presidente dell’Iran in visita in Italia, puressendo uno che lo stomaco per certe cose l’ha di ferro, per altreno. E, allora, come non fargli piacere coprendo nudità marmoreescolpite da grandi artisti? Ma a chi è venuta la brillante idea?Mistero per il momento. Il presidente del Consiglio è incavolato,lo stesso il ministro Franceschini che precisa che lui e Renzi nonc’entrano niente. Si aspettano le relazioni sulla questione daIlva Sapora, capo del Cerimoniale di Palazzo Chigi, e dalsoprintendente ai Musei capitolini Claudio Parisi Presicce. Ma giàsi dà per scontato che la signora Ilva, a “prescindere” comediceva Totò, farà le valige. E’ lei che pagherà per tutti. Ma èpossibile che nessuno degli addetti ai lavori avesse visto eindignato gridato allo scandalo? Ernesto Carbone, fido furiererenziano, dichiara a “Un giorno da pecora”: “Ci sono 20 miliardidi investimenti da parte dell’Iran e noi parliamo di un cartonedavanti a una statua?…Per venti miliardi avrei fatto anche di
più.” Se è così, perché punire Ilva Sapora o altri? A detta diUmberto Croppi, ex assessore alla Cultura di Roma, “…un precedentepuò aver influenzato il cerimoniale: uno sceicco arrivò a PalazzoVecchio a ottobre, in visita a Renzi, e venne fatto coprire ilnudo di una statua di Jeff Koons.”Fu provvidenziale quella bestemmia in diretta televisiva lanotte di Capodanno che ha fatto scoprire certi altarini relativiall’Auditel. Un orologio messo un po’ di secondi in avanti checattura milioni di telespettatori e fa fare Bingo di ascolti allaprima rete Rai. Ma il capostruttura che fece l’operazione è statolicenziato in tronco da Antonio Campo Dall’Orto, direttoregenerale, che afferma: “Ottenere qualche punto di share in più ascapito del rapporto fiduciario con i cittadini, anche solo conuno di essi, non è ammissibile. La Rai è la casa di tutti ed ècostruita proprio sul valore fondamentale di questo rapportofiduciario con i cittadini, rapporto da custodire e difendere ognigiorno”. Belle parole, ma sembra un po’ strano che in una macchinacosì complessa come la Rai nessuno oltre a Antonio Azzalini,l’autore del trucco delle lancette, ignorasse ogni cosa, non sifosse accorto di niente. Cosa preoccupante perché inveced’anticipare il Capodanno il capo struttura avrebbe potuto leggerein diretta il proclama di uno pseudo colpo di stato o messo inonda oscenità e via proseguendo. C’è poi la storia surreale dell’ex assistente tuttofare delGovernatore della Campania Vincenzo De Luca. “Mi dimetto, troppolavoro” aveva dichiarato alla stampa Carmelo Mastursi, per tuttiNello, vice segretario del Pd campano. Il capo della segreteria diDe Luca, in verità, lasciava l’incarico per un’altra motivazione:era indagato per i presunti favori da farsi al marito del giudicedel Tribunale civile di Napoli, Anna Scognamiglio, che con unasentenza aveva lasciato al vertice della Regione il presidente DeLuca, incappato nelle maglie della legge Severino. Ci sono sms cheproverebbero, secondo l’accusa, l’operazione.E’ possibile, ovviamente, che le iniziative prese dai“sottoposti” non fossero a conoscenza dei capi. Ma c’è dascommettere che se quelle “pensate” fossero state portatrici diconsenso e laude, i meriti sarebbero toccati tutti ai numeriuno: nessun gioco di “scaricabarile” sarebbe iniziato.

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