Alfonso Longobardi, Vice Presidente della Confederazione Centri Anti-diabete Regione Campania, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «La crisi economica e la difficoltà in cui operano ogni giorno le aziende sane del nostro territorio richiede interventi forti e urgenti sul piano fiscale.
Vista l’evidente e oggettiva impossibilità di riuscire a ridurre sensibilmente il carico tributario sulle imprese, proponiamo come sindacato delle strutture anti-diabete accreditate che lo Stato incassi le tasse, i contributi, ecc. non più secondo il principio di “competenza” ma “per cassa”, ovvero solo dopo che l’imprenditore interessato ha materialmente incassato i crediti vantati nei confronti della Pubblica amministrazione.
Come tutti sanno, infatti, i ritardi atavici nei pagamenti da parte della P.A. espone moltissime aziende sane e produttive a misurarsi con la mancanza di liquidità, aggravata ancor di più dalla difficoltà di avere linee di credito e fidi bancari, visto che il sistema creditizio non concede quasi mai nuovi affidamenti. Pertanto il fisco e gli enti previdenziali e assicurativi interessati non ottenendo i dovuti pagamenti in tempi celeri dalle aziende private loro debitrici attivano il percorso coattivo di riscossione, così come previsto dalla legge. Tale circolo vizioso innesca una morsa micidiale sul sistema produttivo, in particolare su quelle imprese che operano con la P.A. Queste aziende, per assurdo, finiscono nella maggior parte dei casi vessate ancorché creditrici a loro volta dello Stato.
Più volte in passato abbiamo proposto la modifica dei meccanismi di riscossione delle tasse e dei contributi mediante l’utilizzo della compensazione crediti-debiti che però ad oggi non ha subito cambiamenti sostanziali considerata la lentezza della macchina burocratica anche nel rilascio della certificazione dei crediti.
Applicando in sostanza il criterio di “cassa” anche per il mondo imprenditoriale, a costo zero per tutti, si otterrebbero tre vantaggi immediati: A) immissione di liquidità nel sistema economico-produttivo delle aziende; B) velocizzazione e riduzione sostanziale dei processi di recupero coatto da parte di Equitalia e delle agenzie di riscossione; C) enormi risparmi in termini di interessi, commissioni ed aggio da riscossione a beneficio dei bilanci aziendali.
Si tratta di una piccola riforma che è ormai divenuta indispensabile per salvare le imprese sane che operano in realtà difficilissime: in sostanza lo Stato con tale meccanismo assicurerebbe al tempo stesso la sopravvivenza del tessuto imprenditoriale e si garantirebbe, senza alcun rischio, i dovuti incassi in termini fiscali e previdenziali. Basta guardare i dati statistici ufficiali per capire quante aziende sono costrette a chiudere ogni giorno per difficoltà nella riscossione dei propri crediti e nell’adempimento degli obblighi tributari previsti».