Il nuovo libro di Giovanni Capurso “Anselm Grün – Una spiritualità per il nostro tempo” è
una ricostruzione dei grandi temi affrontati da pater Anselm negli anni. Da essa emerge una spiritualità che, senza rinunciare ai tratti fondanti del cristianesimo, dialoga con il nostro tempo inquieto e complesso.
Per saperne di più, abbiamo intervista l’autore.
Com’è ha conosciuto Anselm Grün e il suo pensiero?
Tramite un vecchio amico in comune. Poi sono andato a trovarlo in Germania nel suo monastero. Da allora ci scriviamo di frequente. In un mondo attraversato dalla frenesia e dalla fretta, per me le sue parole costituiscono, oltre che un onore, un modo per entrare in relazione con me stesso.
In che modo ha cambiato la sua vita l’insegnamento del padre benedettino?
Padre Anselm, innanzitutto, mi ha insegnato a osservare me stesso, soprattutto nei punti di d’ombra. Se ci riconciliamo con quella parte del nostro sé che rinneghiamo riusciremo ad affrontare la vita con maggior serenità. È quello che cerco di insegnare a mia volta.
Tre aggettivi per il suo libro
Leggerezza, pace, riconciliazione.
A chi consiglierebbe di leggere “Anselm Grün – Una spiritualità per il nostro tempo”?
A tutti coloro che vogliono ritagliarsi uno spazio di riflessione in questa società caotica. È una sorta di dono che faccio a me stesso e agli altri. In ultima istanza possiamo distinguere i libri in due tipologie: quelli che vengono acquistati per essere “consumati” e quelli che vengono acquistati per darsi l’opportunità di ritagliarsi uno spazio di riflessione dentro se stessi. La seconda opzione è quella a cui si adatta il potenziale lettore di questa pubblicazione. La lettura, dice spesso padre Anselm, ha anche un carattere terapeutico, è un’ottima medicina per l’anima. Si tratta di un punto di vista che condivido molto.
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