Autodemolizioni: a Napoli il convegno nazionale sul futuro della filiera ELV
Gifuni: “Servono norme giuste e stabili, non ostacoli”. Il senatore X: “Chiarezza normativa per valorizzare il settore”
Napoli, 16 maggio 2025 – Sintesi, proposta e responsabilità condivisa. È con questo spirito che si è svolto a Napoli il convegno nazionale promosso dalla CAR – Confederazione degli Autodemolitori Riuniti, sul tema “Il futuro della filiera ELV: l’evoluzione normativa e le nuove sfide del settore”. Un’occasione di confronto tra tutti gli attori di una filiera strategica per l’ambiente, quella dell’autodemolizione, che ogni anno smaltisce oltre un milione di tonnellate di veicoli a fine vita, fornendo materia prima all’industria del riciclo.
Il convegno ha posto al centro il delicato equilibrio tra la sostenibilità ambientale, la competitività economica e un quadro normativo che, troppo spesso, appare contraddittorio e penalizzante per il comparto. Dalla questione dell’esportazione dei ricambi – ostacolata da interpretazioni restrittive delle Dogane che classificano i componenti come rifiuti speciali – alla limitazione della demolizione per i veicoli sottoposti a fermo amministrativo, fino all’assurda richiesta di installazione di rilevatori radiometrici negli impianti, nonostante l’assenza di materiali radioattivi: sono molti i nodi da sciogliere per permettere alla filiera di esprimere appieno il proprio potenziale in chiave di economia circolare.
“Il nostro settore è pronto, da anni, a fare la sua parte nella transizione ecologica. Ma servono norme stabili, chiare e giuste, che riconoscano il valore ambientale ed economico del nostro lavoro – ha dichiarato il presidente della CAR, Alfonso Gifuni –. È impensabile che, in un contesto dove si parla ogni giorno di riciclo e recupero, gli autodemolitori siano ancora visti come un problema e non come parte della soluzione”.
A fare eco al grido d’allarme della categoria è intervenuto anche il senatore Sergio Rastrelli, segretario della Commissione Giustizia, da tempo impegnato sul tema con interpelli e interrogazioni volte a chiarire la portata delle norme contestate. “Una giornata di proficuo confronto, – ha sottolineato – ma anche un momento di prezioso raccordo tra imprese ed istituzioni, sui temi della sostenibilità ambientale quali fattore della ripresa economica, e sulla valorizzazione della qualità degli impianti industriali come fattore competitivo di sviluppo”.
“Serve chiarezza su una serie di regolamenti che rischiano di bloccare un settore fondamentale per l’economia circolare – ha spiegato Rastrelli –. Dobbiamo lavorare, anche e soprattutto a livello Europeo, per una legislazione che sostenga, e non ostacoli, chi opera nel rispetto delle regole e tutela l’ambiente con competenza e investimenti”.
Il convegno, che ha visto tre l’altro in intervento online da Bruxelles del vicepresidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo Pietro Fiocchi, il vicedirettore generale dell’Unrae (Unione nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) Antonio Cernichiaro e l’intervento di rappresentati dell’Agenzia delle Dogane Antifrode e Controllo, della Cna, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri della Forestale, ha confermato, ancora una volta, come il dialogo tra imprese, istituzioni e tecnici sia l’unica strada per costruire un futuro sostenibile, anche per un comparto che – tra normative europee in continua evoluzione e sfide tecnologiche – chiede solo di poter contribuire, senza lacci burocratici, alla transizione verde del Paese.
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