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“Bella e perduta”: in mostra dischi, copielle e canzoni nella chiesa di San Bartolomeo

“Bella e perduta”: in mostra dischi, copielle e canzoni nella chiesa di San Bartolomeo

Fino al 31 luglio l’evento organizzato dall’Associazione Amici degli Archivi onlus

 

 

In occasione della Festa della Musica 2023 in programma il 21 giugno, l’Associazione Amici degli Archivi onlus ha inaugurato presso la chiesa di San Bartolomeo (via San Bartolomeo 19), la mostra documentaria, bibliografica ed iconografica dal titolo “Bella e perduta: musica ritrovata e note d’archivi” a cura di Mariarosaria Cozzolino e Sofia Pietroluongo, che si terrà fino al 31 luglio (ingresso gratuito, per prenotazioni 0815571018  oppure amiciarchivionlus@gmail.com).

 

Saranno esposti materiali conservati dall’associazione: documenti, canzoni, carte da musica, dischi, opere edite ed inedite un progetto più ampio in maniera da far conoscere fonti note per supportare e contribuire alla storia della musica e fonti non ancora ordinate per apportare nuovi tasselli alla conoscenza degli autori ed artisti napoletani.

 

Oltre ai 78 giri ad una faccia, vi sono dischi le cui etichette sono impreziosite di ritratti dell’esecutore e paesaggi napoletani. Questo è l’esempio del disco dal titolo Americomania dell’autore Fragna, su cui vi sono foto di paesaggi napoletani della zona Mergellina e Posillipo, edito della Phonotype Record. Della stessa casa discografica è un 78 giri in cui il lato A con titolo ‘A canzone ‘e tutt’ ‘o munno, eseguito da Salvatore Papaccio ed edito dalla Klarophone Record C° e sulla quale vi è una stampa a colori del Vesuvio. E anche il 78 giri intitolato Quando l’amore muore di Boston, con una sirena adagiata sull’etichetta. Ancora La leggenda del Piave. di E.A. Mario, uno dei poeti più proficui del secolo passato, egli compose circa duemila canzoni, per alcune anche la musica, con soggetti che in alcuni casi si rifacevano alla cronaca. vi è raffigurato il golfo con sirene e decorazioni floreali. É presente anche una fotografia del tenore Giacomo Lauri Volpi con dedica con dedica Per ricordo alla Signorina Clarini datata 20 ottobre 1941.

 

Opere di particolare rilievo esposte sono, il secondo atto degli Orazi e Curiazi, una tragedia per musica di Domenico Cimarosa, uno dei maggiori compositori della scuola napoletana; un ritratto del compositore napoletano Niccolò Zingarelli, incisione ad acquaforte e punteggiato, Costanzo Angelini dipinse–Gio. Tagliolini disegnò–Guglielmo Morghen incise; è presente una fotografia di Lino Improta, con dedica sul retro: “Al mio maestro Luigi Pacilio dono-Orfeo Eugenio-10 Maggio 1886”, infine Marechiare, parole e musica di S. di Giacomo e F.P. Tosti con autografo di Isabella Ruggiero e copertina con disegno a china di uno scorcio di Marechiaro in bianco e nero.

 

Una selezione di copielle, carta da musica economica, messa in commercio a beneficio del popolo, sulla quale si trovavano spesso solo le parole delle canzoni corredate da foto o disegni. Solo in poche circostanze era presente anche la musica. Tra le 137 copielle conservate nell’archivio dell’associazione, quelle di maggior rilievo sono: Lu matarazzo de stoppa, una canzonetta in dialetto napoletano del 1868, autore ignoto, stampato a Firenze dalla casa editrice Salani; Piccola Sonia con parole e musica di E. Fusco e A. Fragna, un tango del 1929. E’ del 1883 di L. Denza, Uocchie Nire, R. Stabilimento Ricordi stornello popolare per Piedigrotta.

 

Tra i più interessanti la rivista Musica e Musicisti del 1902, rivista mensile, artistica, illustrata, diretta da Giulio Ricordi, è questa una delle prime pubblicazioni di una rivista che nasce per l’esigenza di soddisfare il gusto musicale della società italiana, dal ceto popolare all’aristocrazia. Oltre alle riviste il Fondo musica conserva una enorme quantità di materiale a stampa prodotto in occasione delle varie Piedigrotta, e album: fascicoli in cui i testi e gli spartiti delle canzoni erano corredati da illustrazioni dei migliori e dei più noti pittori e illustratori napoletani e nei quali – soprattutto nel decennio fino al ‘900 – era quasi sempre presente una parte letteraria affidata alle migliori firme del giornalismo partenopeo.

 

 

 

 

 

 

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