Recentemente Anna Mozzi ha pubblicato la raccolta di poesie “Blu Oltremare” per Apeiron edizioni.
Il Mezzogiorno ha intervistato l’autrice.
Cosa simboleggia il Blu Oltremare e come lo descrive?
Blu Oltremare è il più antico pigmento, uno dei colori più ricchi e preziosi, associato nell’iconografia sacra al rosso porpora ed all’oro.
Simboleggia il grembo/giaciglio, la placenta salmastra del mare, ma anche il ventre, l’utero, l’amnios dove tutto ha un incipit sia su un piano filogenetico che ontogenetico.
Lo descrivo seguendo un viaggio metaforico e simbolico dai fondali, dagli abissi magmatici, dal buio dell’inconscio, dalle tenebre sino alla luce in una fusione universale e superiore.
Blu Oltremare s’ispira alla Bellezza delle Diatomee, che sono microalghe unicellulari, presenti in tutti gli ambienti acquatici naturali, con oltre 200.000 specie, che ricoprono un importantissimo ruolo ecologico, poiché contribuiscono all’assorbimento dell’anidride carbonica.
Angelo Giuseppe Pizza ha definito il suo lavoro un libro d’arte? Cosa ha pensato quando ha letto questa definizione?
Ringrazio ed Onoro Angelo Pizza non solo per la sua dotta Prefazione, che coniuga e salda cultura umanistica e scientifica, ma anche per aver definito il mio umile e modesto contributo poetico quale “libro d’arte”.
Certamente Angelo Pizza, con la sua raffinata sensibilità, con la sua straordinaria Intelligenza Emotiva ha empatizzato con me nel viaggio, nel cammino iniziatico da una parte ad un’altra dello stesso universo o da un universo ad un altro!
Qual è il filo conduttore che unisce le sue poesie?
Il filo conduttore che le unisce è sia la Bellezza, che salverà il mondo, purché la sappiamo tutelare, ma anche la Sofferenza, purché la sdoganiamo, la decriptiamo, la derubrichiamo, la doniamo, come testimonianza perché è dimensione profonda, personale, ma così personale da assurgere ad una straordinaria valenza politica per coltivare il Diritto alla Speranza Collettiva, che è ingrediente indispensabile per vivere.
Ogni poesia è accompagnata da un’illustrazione, che spesso si contraddistingue per i colori intensi e vivi. Le ha scelte lei?
Le illustrazioni, associate ad ogni poesia, da me scelte sono Tavole Originali dell’Artista Francesca Bartalini, che si è ispirata alla Bellezza delle Diatomee.
In ogni suo componimento, la presenza della Natura e del mondo animale è molto viva e diretta. L’impressione è che comunque ci sia tra questi due aspetti un legame con l’umano.
Noi Umani dobbiamo tendere ad un itinerario di perfezionamento ad infinitum, considerato che, pur possedendo un cervello, che filogeneticamente ci unisce al mondo animale, dobbiamo nutrire la Mente, che è proprietà emergente del cervello. In questo mondo regredito si registra una in-voluzione al cervello primitivo, al cervello del rettile, al Rinencefalo, infatti domina una dittatura d’apparenza da invertebrati e tutto è falso, contraffatto, la relazione stessa si svilisce, decade a baratto, do ut des, commercio, profitto, utile.
Quando compone, dove trae ispirazione?
L’ispirazione la traggo dalla Bellezza della Natura e dalla Sofferenza, che è occasione, chance, opportunità per una Palingenesi.