Bullismo – Ciambriello (Garante detenuti): internet ha cambiato rapporto tra genitori e figli
Falco (Corecom): dove c’è cultura non ci può essere violenza

Domani, martedì 3 luglio alle ore 10.30, il Comitato Regionale delle Comunicazioni e il Garante dei detenuti della Campania illustreranno il progetto “@scuolasenzabulli” ai giovani dell’Istituto penale minorile di Nisida.
Al centro del dibattito l’influenza di internet e dei social network nel rapporto tra genitori e figli e nei rapporti sociali in generale.
“Protagonista della rivoluzione informatica per i nostri adolescenti è internet che mette in comunicazione milioni di adolescenti in tutto il mondo – ha dichiarato Samuele Ciambriello, Garante per i detenuti della Regione Campania. L’affermazione di internet, sia per la rapidità, sia per la pervasività negli usi e nella abitudini di milioni di giovani è sorprendente. Ma è una risorsa o una dipendenza? Sicuramente internet cambia il rapporto tra genitori e figli, tra adolescenti e istituzioni e i metodo e gli ambiti del sapere e della conoscenza. L’iniziativa nel carcere di Nisida è per ascoltare e dialogare con chi è spesso artefice e vittima di queste insidie”.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Corecom Campania, Domenico Falco, per la possibilità di confrontarsi con i ragazzi di Nisida. “Il Corecom Campania ha deciso essere al fianco delle scuole per combattere il bullismo per far comprendere ai nostri giovani l’importanza della libertà di espressione e il valore della diversità.  Bisogna arginare tutti i comportamenti discriminatori che poi diventano tristemente fatti di cronaca. Questo risultato può essere raggiunto solo attraverso l’istruzione perché dove c’è cultura non ci può essere violenza fisica o psicologica”. All’incontro parteciperanno Gianluca Guida, responsabile dell’Istituto penale di Nisida; Ivana Nasti, Direttore del Servizio ispettivo Registro e Corecom dell’Agcom; Antonio Scamardella, dirigente di psichiatria, Dea Demian Pisano, assistente sociale, Rosaria Cataletto, psicologa e Milena Miranda, avvocato del Foro di Napoli.

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