Calcio: Napoli e inter due piazze in trepidante attesa

di GIOVANNI CASO

LA VIGILIA DI NATALE

Il fatidico giorno è in dirittura d’arrivo : due piazze in trepidante attesa, a caccia di un trofeo più combattuto che mai. Come una montagna russa Napoli e Inter hanno vissuto momenti di alti e bassi, tali da tenere gli scenari aperto sino alla fine. Il Napoli di Antonio Conte ha vissuto dei momenti di gloria ma dopo la tempesta abbattutasi a causa dell’addio improvviso di Kvaratskhelia, la squadra ha vissuto un momento di cedimento poiché il mercato invernale non è stato all’altezza delle aspettative. Inoltre, il tecnico ha dovuto interfacciarsi con un numero di infortuni di non poco conto per importanza (Buongiorno, Neres e Juan Jesus), spesso optando per un cambio modulo (il 3-5-2) con Raspadori a fare da supporto a Romelu Lukaku. Qualcuno potrebbe obiettare: “ma i partenopei erano più riposati perché non avevano competizioni esterne. Quindi, gli infortuni non hanno avuto alcun peso”. In realtà, essi hanno avuto un peso enorme nell’ergonomia dei risultati, in quanto si puntava sui titolarissimi proprio perché, sbagliando, la società ha pensato che avessero energie a sufficienza. Non esiste una verità oggettiva, ma crediamo che il tecnico pugliese abbia messo le basi per costruire un ciclo vincente. Resta un piccolo rebus: il condottiero lascerà il timone? Oppure costringerà il patron Aurelio De Laurentiis a fare un mercato da dieci e lode (naturalmente con il compromesso di restare)? D’altro canto, però, l’Inter ha dimostrato che i rincalzi sono fondamentali ai fini del probabile ottenimento di un risultato (disputerà la finale di Champions). La società nerazzurra sapeva sin dall’inizio che il dispendio di energie psico-fisiche avrebbe potuto causare un calo di concentrazione. Dunque, il tecnico Simone Inzaghi molto spesso ha schierato la formazione in base alle condizioni di forma dei suoi interpreti. Laddove non dovesse vincere alcun trofeo, i tifosi urlerebbero allo scandalo, taccerebbero la proprietà di fallimento ma la realtà sarebbe ben diversa: non c’è solo l’Inter. Esistono degli avversari all’altezza della situazione e, di certo, un tifoso di buon senso non scaricherebbe mai le colpe sull’allenatore né tantomeno sulla dirigenza, che ha creato una squadra composta da parametri zero ed ha stabilito una certa progettualità. I riflettori saranno puntati sui campi di Napoli e Como, alla vigilia di quella che si prospetta come la notte della nascita di uno degli scudetti più combattuti della storia del calcio italiano. Napoli spera di (non) ricominciare da tre tanto per citare il mitico Troisi; l’Inter deve pregare la sua “bella Madunnina” affinché benedica il Cagliari.
Intanto, noi, speriamo che ce la caviamo…

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