Capri, non solo faraglioni. Da Amitrano la cucina fa dimenticare persino il panorama

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Lo Chef Gennaro Amitrano
Lo Chef Gennaro Amitrano

Prenotare da Gennaro Amitrano, a Capri è decisamente una fortuna. Appena venti posti per un’esperienza gastronomica unica che riesce persino a far accantonare la magia dei faraglioni, il fascino della piazzetta, l’incanto della grotta Azzurra e lo splendore dei giardini di Augusto. Sì, un posto per andare oltre il panorama e immergersi in una stanza di sapori in cui ritrovare l’autenticità di ogni singolo ingrediente.

E’ come essere bendati e godere appieno del cibo. Senza distrazione alcuna. Perché qui è il piatto a calamitare tutta l’attenzione. Tutto è concentrato sui profumi e i sapori delle singole preparazioni.
Il trionfo è la spigola (in carta: branzino) che viene servito con puré di piselli e la sua salsa. Una portata sobria che

branzino con puré di piselli e la sua salsa
branzino con puré di piselli e la sua salsa

riesce a far ritrovare il mare:la cottura perfetta sembra addirittura essersi avvalsa del sottovuoto. Non è così: lo chef chiarirà che è avvenuta in padella e la riuscita è assicurata: al cuore tenero fa da contrasto la croccantezza del top.
Tutte le proposte assegnano priorità alla distinzione dei sapori. E’ così anche per i cappellacci cacio e pepe. Una scelta che Amitrano spiega così: “Noi non manipoliamo la materia prima e puntiamo a una cucina semplice e al tempo stesso

cappellacci cacio e pepe
cappellacci cacio e pepe

raffinata. La nostra è una cucina italiana ‘pulita’, dove alla base c’è la qualità dei prodotti utilizzati”.
Straordinari anche i dolci, con in testa la tartelletta ai frutti di bosco, anche se il più caro allo chef è il dolce principe della tradizione campana: il babà.
Non consentire diversivi ai clienti è decisamente una sfida per lo chef

tortino la tartelletta ai frutti di bosco
la tartelletta ai frutti di bosco

padrone di casa che, allievo di Vissani, rischia il massimo: non solo il locale è uno scrigno con pochissimi coperti, ma offre la cucina a vista e permette ai clienti di seguire la preparazione di ogni piatto, è aperto a pranzo e cena e ha prezzi contenuti (il menù degustazione è proposto a 40 euro).
Indovinata la carta dei vini che si modifica in base al menù: le etichette proposte cambiano con il cambiare dei piatti. L’esperienza sensoriale in uno dei locali più piccoli del mondo dimostra che i Faraglioni, all’ora del pasto, non sono tutto. Ritroveremo i panorami mozzafiato poco dopo, girando l’angolo.

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