20 Aprile 2024

Il caso Boschi. A cura di Elia Fiorillo
C’era chi pensava che la Commissione d’inchiesta sulle banche potesse essere una buona occasione per portare a casa voti. Dopo le notizie sui risparmiatori truffati, sugli intrallazzi dei banchieri che finanziavano gli amici degli amici a scapito dei poveri cristi risparmiatori, era giunto il momento di fare chiarezza. La Commissione avrebbe alzato i veli anche e soprattutto sulle inefficienze dei sistemi di controllo, a partire da Bankitalia e dal suo Governatore pro-tempore Ignazio Visco.

 

 

Non era un caso che il Partito democratico, alla vigilia della designazione del nuovo Governatore della Banca d’Italia, con una mozione avesse espresso il proprio dissenso ad una riconferma dell’ex boy scout Visco. Guerra tra ex “esploratori”, ovvero tra Renzi e l’inquilino diPalazzo Koch? Niente di personale. Un colpevole però andava indicato all’opinione pubblica se si voleva che questa premiasse i rinnovatori-rottamatori. Ed anche la conferma di Visco da parte di Gentiloni e del presidente della Repubblica Mattarella non scalfiva l’impostazione del Pd renziano in fatto di consensi. I due presidenti, nel loro ruolo istituzionale, dovevano tener conto di una serie di fattori ad ampio raggio, anche internazionali, che bloccavano la “cacciata” del Governatore. Invece i democratici non avevano vincoli e potevano con chiarezza dire il loro pensiero.

La Commissione d’inchiesta sulle banche è una pagliacciata>>. Lo dice Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia durante la trasmissione “1/2 ora in più” di Lucia Annunziata. Ed ancora: <<Non ho rispetto per questa Commissione Banche totalmente screditata. Deciderò alla fine se andarci>>. Tremonti asserisce inoltre che: <<Non mi piace il fatto che venga usato il Parlamento per fare campagna elettorale come ha fatto il Pd>>.  Sarà stato pure nelle intenzioni dei democrat di fare proselitismo elettorale con la Commissione sulle banche, ma dai risultati che sta ottenendo il rischio di una perdita di consenso è alta.

Per il Guardasigilli Andrea Orlando: <<Una commissione d’inchiesta non serve a fare indagini parallele. Le inchieste le fa la magistratura. La commissione sul sistema bancario deve servire ad elaborare una proposta politica di riforma di meccanismi di vigilanza. Se non è questo, se non riusciamo a fare emergere questo, facendola diventare il terreno di strumentalizzazioni politiche dall’una e dall’altra parte, ci troveremo in grosse difficoltà>>. In verità, dato il clima politico di fine legislatura era molto probabile che la Commissione diventasse terreno di “strumentalizzazioni politiche” per un voto in più.

Lo disse Gesù nell’orto del Getsemani: <<Chi di spada ferisce di spada perisce>>. In altre parole, chi pensava di utilizzare la Commissione Banche per “ferire” gli avversari, sta correndo il rischio di avere una brutta batosta proprio sul piano del consenso. Purtroppo la Commissione si è trasformata in uno strumento improprio di campagna elettorale. E il caso di Maria Elena Boschi tiene banco sopra ogni altra importante questione.

L’audizione del Governatore della Banca d’Italia Visco, con molta probabilità, sarà il momento più alto di scontro tra il Partito democratico e le opposizioni. Il capo di Palazzo Koch ha avuto tempo per prepararsi al probabile fuoco di fila che gli arriverà dal partito di Renzi, che lo ritiene colpevole di non aver vigilato a dovere, creando di fatto l’incommensurabile danno verso ignari risparmiatori. Ma forse Visco, per difendersi, proverà a ragionare anche sul Decreto Legge recante disposizioni urgenti per il sistema bancario e gli investimenti, voluto dall’ex sindaco di Firenze, che prevede la trasformazione delle banche popolari, con attivi superiori agli 8 miliardi di euro, in Spa. Insomma, uno scontro in piena regola che però non aiuta a fare chiarezza e, soprattutto, svilisce l’importante funzione della Commissione presieduta da Casini.

Per colpire i democrat le opposizioni continueranno in Commissione ad attaccare la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Boschi, provando in tutti i modi a dimostrare il suo comportamento equivoco. L’audizione dell’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, sarà il momento clou di tutta la vicenda. Se Ghizzoni confermerà quello che ha scritto Ferruccio De Bortoli nel suo ultimo libro e cioè di presunte pressioni di Maria Elena Boschi sull’allora ad di Unicredit, per una possibile acquisizione di Banca Etruria, il gioco è fatto. C’è da dire che De Bortoli sulla questione è già stato querelato dalla sottosegretaria.

            La morale della favola è una: si è perduta un’occasione per utilizzare una Commissione parlamentare ai fini degl’interessi supremi dei cittadini.

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