Consorzio di Bonifica Centro, Pescara Fortis segnala la mancata erogazione d’acqua per irrigazione e conseguen ti disservizi

Consorzio di Bonifica Centro, Pescara Fortis segnala la mancata erogazione d’acqua per irrigazione e conseguenti disservizi

Il Consorzio di Bonifica Centro in questi giorni ha fatto recapitare migliaia di avvisi di pagamento mentre campi, orti e giardini sono bruciati dal sole a causa della mancata erogazione di acqua.

Particolarmente grave è la situazione nel Pescarese, nella zona di Pescara Colli e Villa Raspa di Spoltore tenuto conto che l’acqua manca ormai da ben due mesi.

Ho avuto un incontro con decine di utenti che mi hanno contattato dopo aver ricevuto gli avvisi di pagamento – dice Mauro Renzetti Presidente del comitato Pescara Fortis – senza che nessuno di loro abbia potuto usare non un litro ma una goccia di acqua che il consorzio di bonifica avrebbe dovuto erogare dal 15

aprile scorso. Le mancate erogazioni sono giustificate delle continue rotture delle tubazioni che hanno oltre 70 anni di vita, sarebbe opportuno investire le già scarse risorse nel rinnovare gradualmente le infrastrutture, ma se vengono spesi migliaia di euro in appalti che sono sempre strapagati”.

“Gli utenti intanto devono guardare gli orti andati in malora, i giardini sono ormai un ricordo, mentre iniziano a seccare e morire anche gli alberi da frutto. Ciliegi, meli, pesche e albicocche stanno esalando i loro ultimi respiri, questo comporta danni per migliaia di euro”- aggiunge.

Il bello è che – prosegue Renzetti – rispetto ad un servizio che non viene erogato da anni, il Consorzio pretende il pagamento di somme esorbitanti. Cifre che, a ben vedere, non potrebbe neanche richiedere visto che i giudici hanno confermato l’assenza del catasto irriguo. Detta assenza ha determinato la

dichiarazione di illegittimità del piano di riparto e delle relative richieste economiche”.

Come Presidente del Comitato Pescara Fortis e utente – aggiunge Renzetti – chiedo chiarezza per gli importi richiesti, non in linea con il servizio erogato che ha il costo più alto d’Italia: 230 euro per ettaro contro una media nazionale di 35 euro. È necessaria un’operazione verità sulle mancate manutenzioni alla rete di distribuzione che risale al 1953, rete che non è più in grado di svolgere il suo servizio così com’è soggetta a continue rotture e chiusure causando danni per centinaia di migliaia di euro.”

Ma un altro capitolo che sorprende chi si è visto recapitare le temute buste consortili, riguarda la c.d. mini IMU sulle abitazioni. La Bonifica Centro, infatti, richiede il pagamento del contributo perfino a cittadini che non posseggono nemmeno un centimetro quadrato di terreno ma hanno un appartamento o un garage. Si tratta di un tributo dichiarato incostituzionale nel lontano 2018”.

Invito i vertici del Consorzio – conclude Renzetti – a prendere provvedimenti rispetto alla rete colabrodo, ad importi per un servizio non erogato e ad un incontro chiarificatore con i cittadini-utenti stufi di dover pagare per non avere nulla, anzi per contare i danni subiti, che forse meriterebbero una class action per il ristoro”.

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