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Ercolano; la maggioranza perde Ciro Santoro

La maggioranza costruita dal Sindaco Ciro Buonajuto nel 2020, perde definitivamente il Consigliere Comunale Ciro Santoro, ufficializzando il prossimo 30 ottobre  la costituzione del nuovo gruppo consiliare di “+ Europa”.

Grazie ad una forte intesa con il consigliere regionale Luigi Cirillo che, insieme al coordinatore cittadino “+Europa Ercolano”, Rodolfo Migliaccio, si pone come obiettivo quello di rafforzare il lavoro che con attenzione viene portato avanti a livello regionale, portando avanti le battaglie nazionali del partito e dare risposte ai cittadini collaborando con le altre anime politiche liberali della città.

Il vero impegno è costruire un rapporto simbiotico con il territorio che in questi 3 anni non ha visto concretizzarsi soluzioni dal lavoro di una maggioranza sempre più sgretolata e disattenta, nonostante il forte attivismo di Santoro che con oltre 1800 esposti e denunce ha attenzionato l’ente e la politica ad innumerevoli problematiche che attanagliano il territorio tra cui le difficoltà logistiche che vive il mondo della disabilità, iniziative pubbliche, l’impegno a favore delle attività produttive, il coinvolgimento dell’associazionismo e la forte presenza sul territorio per le dinamiche strutturali che rappresentano un inesauribile fonte di dissidi e danni ai cittadini e allo stesso ente.

Vane sono state le promesse nell’ultima campagna elettorale, portate avanti dal comparto di maggioranza guidato dal Sindaco Buonajuto che ha dimostrato di non fare bene per la città e quanto scelto, rimarca Santoro,  è sintomo di coerenza verso i cittadini che alle ultime amministrative mi hanno accordato la loro fiducia.

La collocazione di Santoro nei banchi dell’ opposizione al fianco dei colleghi Sabbarese e Dorio, oltre a rafforzare il gruppo di Azione in linea con le intese europee non è un azione riduttiva dell’operato intrapreso,ne tantomeno un atto di tradimento elettorale, soprattutto in un contesto dove è l’attuale maggioranza ad aver tradito un mandato che voleva una città epurata da meccanismi e da contesti ancestrali che oggi vede in ginocchio tanti settori tra cui l’economia locale come le piccole imprese e il settore delle attività produttive, ecco perché, rispetto a ciò che si vuole vendere all’opinione pubblica,di fatto, il territorio di Ercolano, non riesce a vivere di quel supporto naturale che si chiama turismo, ecco perché riconoscersi nell’opposizione diventa un atto di rispetto ad un territorio che vedrà dai banchi dell’opposizione un analisi e un monitoraggio ancora più cavilloso dell’operato della macchina comunale, al fine di poter maggiormente tutelare le esigenze dei cittadini e del territorio stesso.

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