Fisco: Uckmar, norma su Voluntary Disclosure è cruciverba difficilmente decifrabile

2 min read

MORETTA: NORMATIVA ANCORA POCO CHIARA E RICCA DI INSIDIE PER I PROFESSIONISTI
“La norma sulla voluntary disclosure è un intricato cruciverba difficilmente decifrabile, con termini del tutto indefiniti. In particolare, c’è un’oscurità assoluta soprattutto per quanto riguarda i valori patrimoniali superiori ai due milioni di euro, specialmente i redditi di impresa: non si sa se saranno seguite le norme nazionali o quelle internazionali dei luoghi di produzione; se saranno detraibili le imposte pagate all’estero, non si sa se i costi sostenuti per ottenere ricavi siano deducibili”. Lo ha detto Victor Uckmar, presidente Fondazione Antonio Uckmar, nel corso del forum “Voluntary Disclosure” organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli.
“L’Italia – ha continuato – ha finalmente tentato di adeguarsi alle direttive assunte durante il G20 nel 2010, ma lo ha fatto per ultima e con un coagulo di parole disordinate, senza chiarezza e certezza”.
“La normativa è poco chiara”, è la riflessione di Vincenzo Moretta, numero uno dei commercialisti partenopei, “e la sua attendibilità ci lascia un po’ perplessi. Si tratta di una materia molto insidiosa, soprattutto per i professionisti coinvolti. La voluntary disclosure rappresenta un tema di grande attualità per i colleghi, una tematica affascinante ma piena di insidie. Per questo motivo è importante dare le informazioni giuste ai nostri iscritti, soprattutto i più giovani”.
“La legge sulla collaborazione volontaria sarà foriera di delusioni – ha sottolineato Salvatore Tramontano, presidente Fondazione Odcec Napoli – perché la regolarizzazione sarà di poche decine di milioni rispetto ai miliardi attesi. Prossimamente verrà reso noto un ulteriore chiarimento sulle procedure da parte dell’Agenzia delle Entrate. Permane l’incertezza della norma. Gli aspetti positivi sono la consistente riduzione delle sanzioni e l’esclusione del reato di autoriciclaggio”.
Al convegno sono intervenuti Clelia Buccico, presidente Commissione IIDD Odcec Napoli; Andrea Amatucci, professore emerito presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II; Giuseppe Corasaniti, università di Brescia.
Hanno fatto seguito le relazioni di Paolo Bernasconi, Caterina Corrado Oliva, Immacolata Vasaturo, Giuseppe Iannaccone, Paolo De’ Capitani di Vimercate, Cesare Glendi. A coordinare l’incontro Ettore Mazzotti, direttore Lombard Editori.

Pubblicità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Verificato da MonsterInsights