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IL COLORE DELLE PAROLE DI RIGILLO E ROSSINI AL TEATRO DELLE PALME DI NAPOLI

La grande coppia nella vita e nel teatro Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini inaugura la nuova stagione del Teatro Delle Palme di Napoli. In scena Il colore della parole, un omaggio a Eduardo diretto dallo stesso Rigillo, con la partecipazione di Maria Sbreglia e Marco Zurzolo.

Dopo aver scritto poesie giovanili- scrive Rigillo nelle sue note allo spettacolo – come fanno più o meno tutti i ragazzi, ho capito che questo esercizio era di aiuto durante la stesura delle mie opere teatrali. Mi succedeva, a volte, riscrivendo una commedia, d’impuntarmi su una situazione da sviluppare, in modo da poterla agganciare più avanti a un’altra, e allora, messo da parte il copione, per non alzarmi dal tavolino con un problema irrisolto, il che avrebbe significato non aver più voglia di riprendere il lavoro per chissà quanto tempo, mi mettevo davanti un foglio bianco e buttavo giù versi che avessero attinenza con l’argomento e i personaggi del lavoro interrotto. Questo mi portava sempre più vicino all’essenza del mio pensiero e mi permetteva di superare gli ostacoli.  Per esempio, La gatta d’ ‘o palazzo e Tre piccerilli mi aiutarono ad andare avanti con Filumena Marturano”.

Lo spunto gli è venuto dalle parole e dall’opera di Eduardo che raccontava: “Come la gatta lascia il biglietto da mille lire e mangia il cibo, Filumena non mira al danaro di Domenico Soriano ma alla pace e alla serenità dei suoi figli”. I quali figli sono poi i tre bambini sotto un ombrello che vidi davvero una mattina in un vicolo di Napoli, uniti nella poesia, separati nella vicenda teatrale fino al momento della rivelazione di Filumena… A poco a poco ci ho preso gusto e ora scrivo poesie anche indipendentemente dalle commedie”. Così De Filippo presenta se stesso poeta nella quarta di copertina de “Le poesie di Eduardo” (edizioni Einaudi – Torino, 1975).

Rigillo, incuriosito e affascinato dai pensieri di Eduardo ha letto quelle poesie: “Ci prendemmo gusto…e  pensammo di farle sentire anche a voi, sperando che possiate prenderci gusto tutti e concordare con noi che trent’anni fa l’Italia non soltanto perse un grande drammaturgo e un grande attore, ma anche un grande poeta!”

 

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