La crisi creatasi in Afghanistan è stata oggetto di discussione di un panel proposto durante la 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia ed è stata anche attenzionata sul red carpet del Festival.
Al panel, prima iniziativa della Biennale dedicata a questo tema, ha partecipato la regista afghana Sahraa Karimi, prima presidente donna dell’Afghan Film Organisation e autrice del recente appello per sensibilizzare i media, i governi e le organizzazioni umanitarie mondiali sulle condizioni del suo Paese. Argomento del panel, la drammatica situazione dei registi e, in generale, degli artisti Afghani.
La giornalista, imprenditrice e consulente d’immagine Marianna Bonavolont
“In queste settimane le opere di Shamsia impazzano sui social – spiega Marianna -. Tantissime sono le condivisioni sui Facebook e Instagram. Bisogna far qualcosa per non perdere mai la speranza … A me le opere di Shamsia Hassani ne trasmettono tantissima!“. “Ho scelto di indossare una maschera che trae ispirazione da un suo graffito raffigurante un volto femminile occultato dalle mani di un uomo e una pochette che riproduce fedelmente un graffito raffigurante una donna che guarda dall’alto la sua città occultata dalle nubi dalle quali emerge solo un palloncino rosso – continua Marianna -. Ho provato più volte a contattare l’artista, ho ricevuto risposta dal suo portavoce che al momento non riesce a mettersi in contatto con lei; tuttavia mi ha rassicurata che sta bene ed è salva”.
La maschera è stata realizzata dall’artista veneziana Barbara Lizza, mentre la pochette è stata dipinta a mano dall’artista napoletana Rossella Guarino (in arte “Libellule di Legno”). Gli abiti indossati da Marianna Bonavolontà, che è impegnata nella valorizzazione dell’artigianato di lusso (in special modo quello “made in Italy”) attraverso il portale “Chic Advisor”, sono stati disegnati e cuciti dalla designer Nicoletta Lucerna; i gioielli da lei indossati sono stati realizzati dal maestro orafo Rosmundo.