Il soprano greco Niki Lada atteso alla Domus Ars per il progetto “MTR” ideato e diretto dalla compositrice Rosalba Quindici

Nella ricerca e convivenza dei linguaggi sonici, il progetto La voce contemporanea immaginato dalla compositrice-musicista Rosalba Quindici porta sul palco della Domus Ars in via Santa Chiara 10, a Napoli, la cantante greca Niki Lada. Il soprano sarà protagonista di due spettacoli – giovedì 12 e venerdì 13 dicembre, dalle 19. Ingresso libero – in cui presenterà brani di Stefano Alessandretti, Georges Aperghis, Luciano Berio, Vito Palumbo, Nicolas Tzortzis e della stessa Quindici. La performance della cantante originaria di Salonicco diventa anche epilogo della terza edizione di MTR (musica – teatro – ricerca), una rassegna che promuove e rende trasversali i linguaggi artistici più recenti.  “Ho concepito, e fortemente voluto, il concerto di Niki Lada – sostiene Rosalba Quindici, direttrice artistica di MTR – perché rappresenta una felice occasione di approfondire il cosiddetto repertorio per voce, con e senza elettronica, attraversando un arco temporale lungo circa sessant’anni. Con l’artista greca esploriamo le possibilità del canto e dell’ascolto. Lada ha la capacità di interpretare più livelli espressivi, ricorrendo anche a oggetti/strumenti quali la conchiglia e i cròtali, facendosi portavoce di altre donne a cui idealmente i brani sono dedicati”.

In scaletta, troveranno spazio anzitutto la Sequenza (1965) di Berio e Récitations (1977-78) di Aperghis, veri e propri saggi di drammaturgia musicale. A seguire, Immobilités (2019) di Tzortzis e Lamento di Arianna (2012) di Alessandretti: il primo, scolpisce le immobilità immaginarie o reali che una donna avverte nella sfera emotiva, personale o professionale; il secondo, con la sostanza e la forma dell’elettronica, riconduce alla condizione umana tramite l’elevazione del dolore tramutato in tormento. Ci saranno infine due composizioni in anteprima esclusiva. Skin V di Vito Palumbo – con intrecci da Claudio Monteverdi a Jalal al-Din Rumi, e da William Shakespeare a Emily Dickinson – lascia che il canto germogli dal semplice respiro, evolva in un frammento di body percussion e si completi con l’utilizzo di due cròtali, che appartengono alla categoria degli antichi strumenti idiofoni. Al contrario, Cantus errans di Rosalba Quindici (per voce, conchiglia e elettronica), è un brano dedicato al tema dei migranti, basato sul contrappunto fra le azioni performative di Lada e le cellule sonore dell’elettronica, ricavate dalla manipolazione di materiali pre-registrati: respiri, soffi e parole declamate che pronunciano prenomi o cognomi dei migranti morti, in un testo estrapolato dal poema di Rosario Diana intitolato Nauaghía naufragium. Nomi ed epifanie dal dolore dei migranti.

 

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