L’Italia ha partecipato con grande interesse e una forte presenza al “Shanghai Cinese Medicina Tradizionale Forum Internazionale – Dialogue on Human Health between Traditional Chinese Medicine Culture and Western Medicine Culture”. Si è confermato così la comunanza d’intenti del nostro Paese verso il mondo della medicina tradizionale della Repubblica Popolare Cinese e verso il dialogo sulla possibile integrazione delle rispettive culture mediche aperto presso l’Istituto di Shanghai University di Medicina Tradizionale Cinese, con la partecipazione del “Cooperation Agreement”.
A tal proposito, interessante è stata la dichiarazione di Vincenzo Scancamarra, presidente dell’Associazione culturale Internazionale World Wide Cooperation & Best Practices – L’Era della Stella Polare, già Colonnello dell’Esercito e Dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel Sottosegretariato all’ Emergenza Rifiuti in Campania ed Esperto dell’Ufficio Operativo del Comitato sulla Sicurezza dei Luoghi di Lavoro della Regione Campania, nonchè supervisore della Shanghai Famous Chinese Medicine e leader of the State Council Academic Degrees della Repubblica Popolare Cinese. “ Obiettivo del Forum – ha detto il presidente Scancamarra- è stata la costituzione di un tavolo permanente, che si darà appuntamento annualmente nei diversi Paesi del mondo, per la costruzione sinergica di un nuovo modello di salute e cura delle malattie in grado di far cooperare la sapienza medica della tradizione cinese con la scienza medica occidentale. L’evento è stato promosso ed organizzato da “ Shanghai University of Traditional Chinese Medicine” la più alta Autorità Pubblica, nel settore, della Cina. La parte scientifica si è articolata in letture magistrali e tavole rotonde fra i maggiori esperti mondiali di medicina cinese e occidentale provenienti dalla Germania, Dubai, Giappone, Canada ed intera RPC, con la finalità di esplorare concrete opportunità per rendere complementari i due “mondi”.
Negli incontri sono stati affrontati diversi aspetti della salute umana, con particolare attenzione alle malattie più diffuse quali i disturbi cardiovascolari e le malattie croniche degenerative nonché della maternità e più in generale della Ginecologia ed Ostetricia. Accompagnato dal professore Giuseppe Nazzaro, “Capo della struttura semplice di Ostetricia” alla “Unità complessa” dell’Aorn Cardarelli ed esperto ricercatore per “La placenta accreta” o “placenta aderente” e dal Professore Francesco De Rosa, Presidente ANP Campania, Associazione dei Dirigenti Scolastici e delle alte professionalità della scuola, il professore Scancamarra, a cui è stato riconosciuto il ruolo preminente di “Expert Advisory Committee, ha operato per favorire una migliore integrazione tra le diverse culture e lingue del progetto. Già numerosi medici primari ospedalieri pubblici, esperti nelle varie discipline mediche convenzionali della Repubblica Popolare Cinese, sono transitati nei nostri ospedali di rilievo nazionale campani come l’ Aorn Cardarelli ( ruolo di pilota nel progetto) con a capo il Direttore Sanitario, dott.ssa Patrizia Caputo, e l’Aorn Ospedali dei Colli, con il Direttore Generale dott. Antonio Giordano ed in particolare con l’Ospedale di Alta Specializzazione Monaldi, con la partecipazione del Direttore Sanitario, dei tre complessi ospedalieri, Nicola Silvestri. Dal canto loro, la Seconda Università degli Studi di Napoli, unitamente alla Direzione Sanitaria SUN, sostengono il progetto con il Pro- Rettore, Prof. Gianfranco Nicoletti, Tutor Universitario, esperto nel processo di affiancamento dei medici cinesi a quelli delle varie strutture della Scuola di Medicina e Chirurgia con un orizzonte più ampio di tipo formativo e divulgativo in un contesto internazionalizzato.
Nota ormai, la disponibilità e l’attenzione dell’Europa ai temi della Tmc che dopo quattro anni di rigorosi test scientifici ha iniziato con lo sbloccare i meccanismi verso l’apertura alla medicina tradizionale cinese con l’approvazione alla vendita in Europa del primo farmaco prodotto secondo le pratiche della tradizione cinese come le capsule Diao Xin Xue Kang, a base di erbe, utilizzate contro i disturbi cardiovascolari. Nel mondo finora sono 70 gli Stati che hanno siglato 94 accordi intergovernativi e 48 di cooperazione relativi a scambi formativi attinenti alla medicina tradizionale cinese ed oggi si aggiunge quello di Shanghai con il presidente Scancamarra che nell’occasione ha dato la disponibilità a valutare, nel rispetto della normativa Europea e del nostro Stato, Centri di Medicina Integrata (M.I.T.) Per quanto riguarda la Medicina Occidentale e la Medicina Tradizionale Cinese che si fondono in un’ unica Medicina Integrata Mondiale, è stato già individuato un primo sito nella terra di Cuma, antichissimo luogo archeologico nel territorio dei comuni di Bacoli e di Pozzuoli.
Per la straordinarietà del progetto posto in essere e per la partecipazione attiva, con protocolli di intesa e convenzioni ratificate, delle più grandi megalopoli della Cina, al presidente Scancamarra è stata affidata la Leadership nel settore con la nomina a “Responsabile Generale SICCTM in Italia” e con l’esclusiva per introdurre, partecipare, organizzare e diffondere il Dialogue on Human Health between Traditional Chinese Medicine Culture and Western Medicine Culture.