La ragazza della fontana – Antonio Benforte
3 min read“Per nulla al mondo avrebbe rottamato la sua vecchia auto comprata con mille sacrifici nell’estate del 1981, la più calda di tutto il decennio. Almeno così la ricordano ancora oggi in molti, giù in paese.” Inizia così il romanzo di Antonio Benforte, La ragazza della fontana, edito da Scrittura&Scritture. Un romanzo di formazione che ha come protagonisti una sgangherata banda di ragazzini, che vivono nel 1994 l’estate che cambierà la loro vita per sempre.
È l’estate dei Mondiali di calcio del ’94. Siamo nell’entroterra campano, il protagonista e il suo gruppetto di amici hanno appena finito la scuola e si divertono a più non posso, hanno davanti tre mesi tutti per loro: una partita di pallone, una corsa in bicicletta, una gita al mare, il paese è per loro terra di conquista spensierata.
Nel paese vive, in una grande casa nei pressi della pineta, anche un burbero ed emarginato signore, conosciuto da tutti come il Capitano, il diverso. La vecchia auto dell’incipit è la sua. È un uomo taciturno e solitario, bersaglio di scherno e di maldicenze, da cui tutti sono invitati a tenersi lontano. Ma, tutto sommato, non ha mai fatto del male a una mosca. E ha una storia alle spalle che nessuno ha mai voluto ascoltare.
Quando una sera d’agosto, i ragazzini troveranno la giovane Rebecca morta nei pressi della pineta, durante una partita di pallone, le loro esistenze subiranno uno scossone fortissimo. Il protagonista scoprirà che del Capitano, burbero e timido, ci si può fidare e che le paure nei suoi confronti non sono per nulla fondate. Mentre i suoi amici si allontanano progressivamente da lui, l’amicizia tra i due sarà più forte dei pregiudizi e delle voci di paese, chevedono il Capitano come principale indiziato di quell’omicidio.
Tutto cambia all’improvviso: le amicizie, gli affetti, i dubbi iniziano ad attanagliare le loro convinzioni. Chi avrà ucciso la ragazza? Sarà stato il Capitano, il capro espiatorio che tutti in paese hanno già accusato e condannato? Il protagonista e voce narrante della storia, non è convinto, e questo lo porterà a stringere un inaspettato legame con l’uomo che tutti hanno sempre temuto. Tra di loro, nascerà un’insolita e salda amicizia, diversa e per certi versi più vera rispetto a tutte quelle vissute nel paesino, troppo chiuso nei confronti del diverso.
Il giornalista e social media manager Antonio Benforte, con il suo esordio narrativo, offre una descrizione carica di nostalgia degli anni 90 nella provincia campana. Belle sono le descrizioni di partite di pallone fatte con un super santos e le porte improvvisate, non mancano i primi amori, le disillusioni della vita adolescenziale. Una realtà che viene scossa drammaticamente dalla morte, e dall’incontro con il diverso. È grazie al confronto/scontro con il Capitano, infatti, che il protagonista cresce, durante quell’estate, e che capisce che la vita non è solo spensieratezza, ma anche dolore e sofferenza. La ragazza della fontana è anche e soprattutto la storia di un amicizia, tra un ragazzino di quindici anni pieno di vita e un adulto, considerato poco raccomandabile, perché diverso dagli altri: un eremita misterioso e solitario.
La ragazza della fontana intende raccontare la vita di paese degli anni novanta, l’entusiasmo per l’estate alle porte, il desiderio di diventare grandi, quella sottile e magica linea che divide l’adolescenza dall’età adulta. Parla di un omicidio e di come questo incida irrimediabilmente sulla vita del protagonista. Prova a raccontare con umorismo e sensibilità le vite spensierate di una serie di ragazzini, e di un adolescente che si prepara ad affrontare il mondo, con tutte le sue ipocrisie, debolezze e insidie.