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La telecinesi come fenomeno biologico

                   NEA ZETESIS
Istituto di psicologia umanistica esistenziale e transpersonale
Mercoledì 7 maggio, ore 17.30
Istituto Nea Zetesis, via Andrea D’Isernia, 20, Napoli

Antonio Giuditta, professore emerito di Fisiologia all’Università Federico presso la Facoltà di Scienze dell’Università Federico II di Napol,  ha tradotto dall’inglese un libro del 1909 dal titolo  Mediumistic Phenomena”. Il volume descrive gli esperimenti di grande rilevanza biologica del fisiologo Filippo Bottazzi della Regia Università di Napoli, illustrando gli straordinari, quanto poco conosciuti esperimenti di telecinesi, compiuti nel 1907 dal celebre fisiologo in collaborazione con Eusapia Palladino: la più celebre e più studiata medium a effetti fisici della storia della ricerca psichica.

“La capacità di muovere oggetti lontani (telecinesi) è stata osservata più volte in laboratori scientifici, – spiega Antonio Giuditta –  in particolare il professor Filippo Bottazzi ha registrato nel 1907 le capacità telecinetiche di Eusapia Palladino e ne ha affermato l’origine biologica. A distanza di più di un secolo la sua ipotesi è stata confermata dalla capacità di molte persone di far ruotare un piatto di plastica sospeso a un filo posto a circa 2m di distanza. L’origine dei movimenti da flussi d’aria o vibrazioni dell’edificio è stata esclusa. Essi sembrano riflettere l’esistenza di un campo energetico umano – continua Giuditta – modulato da intenzioni coscienti e non coscienti. Campi analoghi potrebbero essere presenti negli organismi e derivare da campi interni più intensi.

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