24 Aprile 2024

a cura di Marina Aramini – Consigliere LBC

Leggo sui giornali fra politica e politicismi, che il mondo della scuola è alla ribalta della cronaca; più precisamente sono al centro dell’attenzione i fondi comunali destinati alla piccola manutenzione….
Constato che ben due dirigenti scolastici, consiglieri di maggioranza, abbiano votato contro ad una proposta di ripristino dei 49.500 euro afferenti a quello scopo. Mi chiedo: ma come fanno due dirigenti scolastici a rinunciare a dei fondi così importanti? Stiamo nel mondo della politica o dei politicismi?
Anche a seguito dell’interessante dibattito che è scaturito dalla delibera del Consiglio Comunale del 28 luglio scorso, il lettore attento credo si faccia qualche domanda e andando a fondo della questione scoprirà che quei due dirigenti scolastici e l’intera maggioranza, stanno di fatto tutelando gli interessi della scuola. Sempre il lettore attento capirà che per la copertura di quei 49.500 euro si sarebbe utilizzato il “fondo di riserva” e sarà d’accordo con quei due dirigenti a far sì che la politica si interessi della scuola non mettendola in “riserva” ma in un quadro ben preciso e programmatico delle spese generali destinate all’istruzione del primo ciclo analizzate opportunamente dalle commissioni di riferimento.
Nessuna occasione persa! Anzi! E qui mi rivolgo a tutti i miei colleghi consiglieri (sia di maggioranza che di minoranza): finalmente un inizio di un discorso politico che vedrà l’intero Consiglio Comunale e le sue articolazioni coinvolti in un percorso sulla scuola ampio e costruttivo.
Compatibilmente con le risorse di bilancio, sempre per rimanere in tema di piccola manutenzione, varrà la pena ricordate che dovrà essere rivista l’interessante deliberazione n°799/2000 dell’allora “Giunta Finestra” che riportava nel punto C) il disciplinare tecnico ovvero l’insieme degli interventi possibili con quei fondi, parte rimasta invariata nel tempo e che andrebbe rivista.
C’è da dire che le proposte per migliorare l’efficacia della piccola manutenzione delle scuole potrebbero essere molteplici. 1) Questa attività potrebbe essere uno degli ambiti di applicazione del baratto amministrativo previsto nel decreto legge “Sblocca Italia” 2014, col quale promuovere una sorta di scambio virtuoso: lo sconto sul pagamento (o l’esenzione) di una tassa locale o un altro debito con le casse municipali, come ad esempio una vecchia multa, in cambio di un impegno concreto per migliorare appunto la piccola manutenzione delle scuole. 2) In alternativa potrebbe essere interessante l’istituzione di una sorta di snella “agenzia di servizi” ad hoc, cui i Dirigenti Scolastici possano rivolgersi per pronti interventi da remunerare con i fondi stanziati per la piccola manutenzione. C’è da dire infatti che con l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica spesso si fa difficoltà a reperire artigiani in poco tempo.
In ultimo, lancio una domanda che per me è sempre stata circondata di mistero: ma dove saranno mai andate a finire le quote che le società sportive che utilizzano le palestre delle scuole versano al Comune? Anche questo potrebbe e dovrebbe essere un prezioso fondo per piccole e grandi manutenzioni. Questo e quant’altro ancora nel dibattito politico, dove tutti i consiglieri potranno e dovranno condividere le loro proposte, perché la scuola deve essere principalmente al servizio delle alunne e degli alunni e questo ha necessariamente bisogno di momenti e luoghi di riflessione.
Ci siamo però dimenticati del lettore attento, che a questo punto penserà che lo stiamo “infinocchiando” con le solite chiacchiere di politicismo lui che a settembre vorrà vedere le scuole pronte a partire.
A lui dirò: forse non sempre è meglio un uovo oggi che una gallina domani. La gestione dei fondi dovrà essere opportunamente regolamentata in modo da porre la scuola non in un ambito di “riserva” ma in una programmazione seria e sistematica.

 

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