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“Maradona, l’impostore”: e se non fosse realmente morto?

 

“Potrebbe essere verosimile che la morte di cui un anno fa ci hanno informato i media fosse, in realtà, una fake news. Potrebbe essere anche verosimile, cioè, che ‘il morto’, colui a cui hanno fatto i funerali, fosse un altro, un impostore. Una persona che si faceva passare per Maradona”. Così Gianfranco Pecchinenda, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi alla Federico II e autore di numerosi libri, descrive il suo ultimo romanzo “Maradona, l’impostore”, Edizioni Rogas, Roma 2021, che sarà presentato giovedì 25 novembre alle ore 18 alla libreria Spark di Piazza Bovio.

Insieme all’autore saranno presenti Vittorio Dini, Massimiliano Gallo, Oscar Nicolaus e Guido Trombetti, modera Luca Bifulco.

Una data non casuale, quella scelta per la presentazione, perché il 25 novembre sarà trascorso esattamente un anno dalla morte del Pibe de Oro che, inizialmente passata di telefono in telefono quasi come fosse solo un sospetto, ha poi lasciato increduli con la conferma. Sì, ma chi dice che Maradona, idolo di milioni di tifosi e non, sia veramente morto? Nel volume Pecchinenda prende spunto da questo evento dato per certo per riflettere sul ruolo della letteratura, il cui senso è quello di “giocare” con la realtà, metterne in discussione i criteri dati generalmente per scontati. Così, nel libro, prova a rendere verosimile anche un’altra versione relativa all’esistenza di Diego, non quella mitologico-calcistica, ma quella relativa all’altro. Uno sguardo profondo sulla verosimiglianza e sull’immortalità che Gianfranco Pecchinenda, da sociologo ma ancor prima da ‘maradoniano’ – come ama definirsi – ha condensato in questo onirico romanzo che è prima di tutto “un atto d’amore”.

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