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NOI VIVI INCISO NELLE MURA E IN SCENA NELLA GALLERIA BORBONICA DI NAPOLI

Noi Vivi, lo spettacolo storico itinerante ideato dall’Associazione Culturale NarteA, in ricordo dei terribili bombardamenti del 1942, va in scena sabato 5 dicembre sul palcoscenico naturale della Galleria Borbonica di Napoli.

La data scelta non è casuale. Per tutto il primo quadriennio di guerra 1940-1943, Napoli fu sottoposta a durissimi bombardamenti da parte delle forze Alleate, che causarono ingenti perdite in termini di vite umane anche tra la popolazione civile. Si calcola che oltre 25.000 furono le vittime di questi attacchi indiscriminati alla città, per non menzionare i danni ingentissimi al patrimonio artistico e culturale: infatti, il 5 dicembre 1942 fu semidistrutta la Basilica di Santa Chiara e subì gravi bombardamenti anche la zona del Monte Echia, dov’è situata la Galleria Borbonica, usata dai napoletani come rifugio antiaereo.

Partendo da un’incisione storica ritrovata sulla parete di questo sottosuolo napoletano, prende vita Noi Vivi, lavoro teatrale, scritto e diretto da Febo Quercia, che porterà il pubblico nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, alla fine dei moti insurrezionali, rivivendo proprio i luoghi che furono i ricoveri bellici dove tante persone riuscirono a salvarsi dai bombardamenti. 

Noi Vivi è un sospiro di gioia, un urlo liberatorio per essere riusciti a conquistare la salvezza. Finalmente liberi di continuare a vivere, ma imprigionati ancora nelle viscere della terra. Scalini da percorrere a perdifiato non appena suonavano le sirene: il boato delle fortezze volanti si avvicinava, le bombe sarebbero cadute di lì a breve. Correre, non pensare, arrivare nel cuore del monte Echia, nelle viscere della città, dove si appigliava la speranza della salvezza per i più rapidi, i più fortunati. L’inverno arrivava e la città partenopea rischiava di essere coperta più dalle bombe che dalla neve. Ogni giorno diventava difficile sopravvivere all’arida tragedia di quegli anni. Suonava la sirena, un’altra bomba stava cadendo dal cielo: l’affanno aumentava, le macerie ostacolavano ogni vicolo. Su una parete della gigantesca Cattedrale, scavata nel tufo della pancia di Napoli una grande scritta incisa con un carboncino: Noi Vivi

La luce fievole delle lampadine a 12 volt del Ricovero illuminano a malapena i volti degli sfollati napoletani, stanchi e infreddoliti, i rifugiati cercavano una coperta, un soccorso, uno sguardo o un volto familiare. Un attimo e la sirena poteva suonare di nuovo: la paura tornava, il giorno e la notte si confondevano. Per sopravvivere, bisognava crearsi una “nuova” quotidianità, capace di ricordare che si era ancora umani. Nel tempo i bombardamenti hanno cancellato ogni cosa, ma non la memoria e la speranza di coloro che risalivano in superficie per gridare al cielo e agli attori di quella assurda Guerra: “Noi Vivi”!

Bisogna fuggire, raccogliere velocemente in un lenzuolo le cose utili, trovare rifugio nell’unico posto dove forse ci si può salvare- speiga -Febo Quercia introduce lo spettacolo – in questa rappresentazione ci sono sette attori in scena e il fattore emotivo è il vero protagonista, grazie anche al supporto organizzativo della Galleria Borbonica”.

Prenotazione obbligatoria 339.7020849 – 334.6227785. La quota di partecipazione per lo spettacolo è di €15 a persona, comprensiva di biglietto “percorso standard” per tornare a visitare con una guida turistica lo storico sito voluto da Ferdinando II di Borbone.

 

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