
ALTAN, BARBUJANI, VALDUGA E GIFUNI
I vincitori del Premio Napoli saranno insigniti all’Auditorium Rai di Napoli venerdì 7 novembre (ore 19). Alle 21 Fabrizio Gifuni metterà in scena “L’ingegner Gadda va alla Guerra”
“All’interno del panorama culturale nazionale, il teatro svolge un ruolo importante sulla lingua italiana perché molto spesso restituisce il corpo alla scrittura”.Fabrizio Gifuni, uno degli attori italiani più stimati dell’ultima generazione, si racconta e racconta la sua esperienza artistica partendo dal suo primo amore: il teatro. Non a caso, l’attore – in occasione della cerimonia finale del Premio Napoli, in programma il 7 novembre (ore 19) presso l’Auditorium Rai di Napoli (ingresso libero fino a esaurimento posti) – metterà in scena una delle sue più importanti opere: “L’ingegner Gadda va alla Guerra”, pluripremiato spettacolo (due premi “Ubu” e “Le maschere del teatro”) incentrato sulla Grande Guerra.
Fabrizio Gifuni chiude il percorso di incontri con la città tenuti dai vincitori della 60° edizione del Premio Napoli per la Lingua e la Cultura italiana: il vignettistaFrancesco Tullio Altan, il genetista Guido Barbujani e la poetessa Patrizia Valduda. Scuole, carceri, teatri e musei hanno fatto da scenario a discussioni trasversali su razzismo, scienza, valore della lingua e potenza della satira. Tutti i confronti pubblici sono stati tutti introdotti e moderati dal giornalista e scrittorePiero Sorrentino. Ai vincitori, oltre al consueto premio in denaro (5mila euro), verrà consegnata quest’anno anche una stampa originale di Mario Persico, maestro “patafisico” ed eclettico protagonista dell’arte contemporanea. Anche quest’anno a curare la comunicazione visiva degli appuntamenti del Premio Napoli è la fotografa Monica Biancardi.
I vincitori riceveranno il testimone da Gian Luigi Beccaria, Stefano Rodotà,Fabio Pusterla ed Enzo Moscato, insigniti nella 59° edizione del Premio Napoli, la prima nella sua rinnovata veste di Premio Culturale e non esclusivamente letterario.
Trasformato nel 2013 da premio esclusivamente letterario in premio culturale, il Premio Napoli è il primo e unico riconoscimento italiano consegnato a personalità che si distinguono per il loro contributo alla lingua e alla cultura indipendentemente dalla produzione eminentemente letteraria. Una cosa analoga accade in Germania con il Premio Georg Büchner o in Svizzera con il Premio Schiller.
“La sessantesima edizione del Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana – afferma il presidente della Fondazione Premio Napoli Gabriele Frasca – ha ribadito e portato a compimento la svolta dello scorso anno, sulla quale forse qualche considerazione va fatta. Che un premio prestigioso decida di aggiungere accanto al nome della città che lo eroga l’impegnativa dizione ‘per la lingua e la cultura italiana’, sottraendosi alle politiche culturali sconsideratamente localistiche cui si è votato da almeno un ventennio il nostro Paese, non è cosa difatti che accada spesso. Insieme al mondo – continua – cambiano anche i libri, che oggi per forza di cose non hanno più la stessa funzione di quaranta o cinquanta anni fa. Puntare ancora sull’oggetto libro avrebbe significato fare del premio un premio merceologico, un riconoscimento dato agli editori i quali non hanno bisogno di premi ma di idee”.
“La svolta del Premio Napoli, che adesso potrà apparire persino temeraria, ma che ha comunque assicurato alla nostra nazione (che non ne aveva) un prestigioso «premio culturale», sarà ben difficile che nei prossimi anni non venga imitata. I premi letterari sono destinati a sparire, con la merce che hanno per tanto tempo supportato.”