25 Aprile 2024

 

 “Un fondo di garanzia, tra tutte le casse professionali, per tutelarsi contro eventuali rischi di default dei fondi: è questa la soluzione che proponiamo al governo per mettere in sicurezza il mondo della previdenza privata”.

 

A presentare l’iniziativa è Giuseppe Scolaro, vicepresidente della Cassa di Previdenza dei Ragionieri, nel corso della tavola rotonda “Il welfare a sostegno dei professionisti”, che si è svolta questa mattina a Roma.  “Occorre prevedere formule di sostegno per i professionisti colpiti dalla crisi  – ha aggiunto Scolaro – e rendere più agevole l’accesso alla professione da parte delle giovani generazioni”.

“La proposta è quella di applicare un welfare dinamico – ha sostenuto Luigi Pagliuca, numero uno della Cassa ragionieri – facendo rete tra i vari Istituti, allo scopo di concedere un contributo per superare la momentanea difficoltà economica”.

La proposta del fondo di garanzia è stata accolta con favore da  Roberto Cunsolo, consigliere tesoriere dei commercialisti italiani che ha osservato come “in un periodo di crisi che attanaglia le imprese e gli studi, i

Giuseppe Scolaro
Giuseppe Scolaro

professionisti diventano l’anello debole della catena, poiché lavorano in supporto delle aziende per superare una crisi che sta diventando atavica. Il concetto di welfare in favore dei professionisti, così come in passato si fece per i dipendenti degli studi professionali, è accolto con favore dal Consiglio Nazionale. E’ importante valutare la possibilità di uno strumento economico a sostegno dei commercialisti in un momento di grande difficoltà, che si nota sia in in termini di redditi che di Pil effettivo”.  “Occorre un percorso di collaborazione interistituzionale”, ha sottolineato Grazia Strano, direttore generale dell’Innovazione tecnologica e della Comunicazione del ministero del lavoro. “La diffusione di banche dati in materia di lavoro, le tecnologie, Internet e i dispositivi utilizzati da cittadini ovunque e in qualsiasi momento (abbattendo barriere temporali e fisiche) mettono a disposizione una enorme mole di dati disponibili come mai in passato. Per fare in modo che il dato sia utilizzato per prendere decisioni consapevoli e modificarle in corso d’opera, occorre individuare le fonti e le banche dati da utilizzare e mantenerle aggiornate”.

Sull’azione del governo si è invece concentrata l’attenzione dell’economista Alessandra Del Boca, ordinario di Politica Economica all’Università di Brescia che ha evidenziato come “l’Esecutivo ha dato una sterzata legislativa al mercato del lavoro in maniera positiva. Però esprimo preoccupazione per la mancanza di iniziative di welfare a favore dei professionisti. Poi l’innalzamento dell’aliquota sul risparmio previdenziale al 26%, mentre nel resto d’Europa non è tassato – ha rimarcato la docente universitaria – , provoca una riduzione dei patrimoni e del welfare, con le Casse che stanno lottando contro la riduzione degli occupati e quindi dei versamenti degli iscritti, mentre la recessione ha eroso i margini di molti professionisti”. “Per aumentare le entrate contributive nel paese – ha osservato l’attuario Antonietta Mundo -, occorrerebbe agire sul fronte dell’occupazione per innalzare i tassi di attività e le retribuzioni medie con politiche di regolarizzazione ed emersione dei lavoratori in nero. Sarebbe necessario favorire il rientro dei cervelli italiani emigrati all’estero, implementare le nascite e quindi in prospettiva la popolazione attiva, trattenere il più a lungo possibile i lavoratori anziani nel mercato del lavoro”.

Secondo Marco Cuchel, presidente del sindacato Anc, “Le mutate condizioni economiche del Paese hanno imposto a tutti, anche ai soggetti iscritti alle casse private, già da qualche decennio, la revisione del concetto di previdenza e la ridefinizione dei confini entro i quali il lavoratore, dipendente, autonomo o professionista che sia, deve intendere posizionare il proprio futuro pensionistico. A sussidio dei trattamenti previdenziali e ad integrazione della diminuzione delle possibilità che il servizio socio-sanitario offre ai cittadini, le Casse di previdenza private già svolgono un ruolo importante su diversi fronti: la tutela sanitaria, l’assistenza in caso di invalidità e varie altre forme di garanzia e accompagnamento professionale e familiare dell’iscritto”.

“Sarebbe necessario – conclude – ripensare complessivamente queste forme di welfare, ciascuna utile per la categoria di iscritti cui si rivolge, in una rete tra tutti gli Enti erogatori, poiché tutte le tutele complementari o volontarie trovano la loro principale forza nei numeri che le compongono.

Una rete assistenziale e assicurativa che riuscisse a convogliare due milioni di possibili utenti potrebbe offrire potenziali effetti restitutivi molto interessanti e  partecipare fattivamente ad uno sgravio dei conti pubblici derivanti dai costi socio-sanitari”.

 

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