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Progetto Erasmus scuola “Don Peppe Diana” di Portici

Progetto Erasmus scuola “Don Peppe Diana” di Portici

Erasmus A cura di Alessandro Acampora In Bulgaria oltre alla più famosa Sofìa esistono anche città minori nelle quali il tempo sembra essersi fermato agli anni ’80, alcune di queste sono  Troyan e Plovdiv.

Progetto Erasmus
A cura di Alessandro Acampora
In Bulgaria oltre alla più famosa Sofìa esistono anche città minori nelle quali il tempo sembra essersi fermato agli anni ’80, alcune di queste sono  Troyan e Plovdiv.

È questa l’esperienza raccontata dalle insegnanti Palumbo Nunzia, Sannino Paola e  Paglia Ilenia che attraverso il progetto Erasmus, al quale hanno partecipato, hanno potuto apprendere tecniche di artigianato locale riguardo tessuti, ceramiche e persino la lavorazione del legno molto diffuse nella regione bulgara.

Durante il soggiorno, durato 5 giorni,  dal 27 al 31 maggio 2019, le docenti hanno sperimentato l’utilizzo di varie pratiche, una di queste è l’uso del tornio tradizionale, azionato manualmente per la realizzazione di manufatti in ceramica.

L’esperienza non si è limitata al mero lavoro, infatti le nostre connazionali sono state accompagnate a visitare i luoghi più importanti del posto guidate dagli alunni dell’Istituto “Vasil Levski”.

Vanno assolutamente menzionati i musei, questi ultimi ad esempio, oltre alla classica storia nazionale, mostravano anche le evoluzioni delle tecniche lavorative in rapporto ai secoli.
C’è stata da parte di tutti, collaborazione e voglia di imparare e conoscere.
Come in ogni viaggio che si rispetti, le protagoniste sono state esposte ad una realtà sconosciuta, questa situazione ha permesso loro di rendersi conto, anche se in maniera protetta, quali siano le differenze con un paese che sembra non essere mai uscito dal dopoguerra.
Ci si è resi conto di come conoscere altre lingue sia fondamentale, non solo dal contatto con i Bulgari, ma anche dalla presenza di team delle scuole partner, come francesi, portoghesi, ciprioti e irlandesi.

Grazie alle esperienze legate all’Erasmus, è possibile confrontare culture diverse, per poi portare ciò che si è conosciuto in patria riscontrando sempre effetti positivi sul modus vivendi delle persone.
E’ stata un’ avventura entusiasmante, che rimarrà indelebile nel ricordo di ognuna di loro.

L’Erasmus ancora una volta rappresenta una possibilità di crescita non solo per i nostri giovani ma anche per chi ormai è entrato nel mondo del lavoro da anni.
Speriamo che questa iniziativa duri per sempre e che le nostre differenze non siano un punto di scontro ma un punto di forza per creare forti connessioni con altre etnie.

 

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