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Roccella: Maternità surrogata? “un mercato di bambini”. Mollicone: “un reato più grave della pedofilia”.

A cura di Pasquale Guaragna

A seguito delle dichiarazioni della ministra per le Pari Opportunità e la famiglia Eugenia Roccella, rilasciate durante la trasmissione Mezz’ora in Più di ieri, non sono tardate le polemiche.

La esponente FdI, esprimendosi sul tema della maternità surrogata e sulla chiusura da parte del governo alla trascrizione dei figli delle famiglie omosessuali, ha infatti dichiarato che la maternità surrogata sarebbe prodromo di “un mercato di bambini” e ha affermato che la pratica dovrebbe essere vietata in Italia.

Questa posizione ha trovato il sostegno del presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone (che a dispetto del nome non sembrerebbe essere proprio un pezzo di pane).

“E’ un reato grave, più grave della pedofilia” ha affermato l’ esponente di FdI, questa mattina a Omnibus su La7 parlando della maternità surrogata e commentando un’intervista dell’ex senatore Pillon.

Le dichiarazioni della Roccella e le uscite dure di Mollicone hanno scatenato una serie di reazioni contrastanti.

Da una parte, ci sono coloro che sostengono la necessità di regolamentare la pratica della maternità surrogata, per evitare che diventi un mercato di bambini. Dall’altra parte, ci sono coloro che sostengono che la maternità surrogata dovrebbe essere legalizzata, per garantire il diritto alla genitorialità a tutte le coppie, indipendentemente dall’orientamento sessuale.

La questione della fecondazione assistita e della maternità surrogata è particolarmente rilevante per le coppie omosessuali, che spesso incontrano difficoltà nel cercare di avere un figlio.
Attualmente, in Italia, la fecondazione assistita è consentita solo alle coppie eterosessuali sposate o conviventi da almeno tre anni, mentre la maternità surrogata è vietata.

Vicenda che si intreccia necessariamente a doppio filo, con la già precaria situazione dei diritti LGBTQ+ in Italia. Nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto il diritto di un bambino ad avere due genitori dello stesso sesso, molti altri aspetti della vita quotidiana rimangono ancora difficili per le persone LGBTQ+. Ad esempio, la legge italiana non prevede la possibilità di matrimonio o di adozione per le coppie dello stesso sesso.

Va notato che le dichiarazioni della Roccella e di Mollicone sembrano riflettere una mentalità conservatrice e omofoba, che hanno già trovato terreno fertile anche all’interno del contesto europeo.

Resta un dato di fatto: in tutta l’unione (salvo che nello stivale, in compagnia di altri nazioni come Polonia ed Ungheria) i figli di coppie omogenitoriali sono riconosciuti fin dalla nascita.

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