Sicurezza sul lavoro – “Basta al business della formazione da parte di molti enti privati che in questi anni si sono arricchiti sulla vita di lavoratori e imprenditori con una formazione inesistente”.

È il grido forte che parte dall’Ebac, l’ente bilaterale per l’artigianato in Campania, all’indomani di due vite tragicamente spezzate, due lavoratori, Massimiliano Mutini a Lerici in provincia di la Spezia, poi Salvatore Sirica a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, morti sul lavoro, in una sciagurata coincidenza a poche ore dalla Festa del Lavoro. Anche l’EBAC Campania esprime profondo rammarico per quanto accaduto: due terribili tragedie, che hanno rimarcato, nella cruda realtà dei fatti, quanto nelle piazze di tutt’Italia,  le parole e le buone intenzioni del Primo Maggio  avevano appena finito di ribadire: la necessità di porre in primo piano le politiche e l’attuazione delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Al cordoglio espresso nei confronti delle famiglie dei lavoratori deceduti, anche l’Ente bilaterale per l’Artigianato della Campania non può che unirsi, con forza, all’appello di arrivare con urgenza a fornire risposte precise e concrete. “La realtà ci sbatte in faccia quanta strada ancora resti da fare per la tutela della vita e del lavoro sano – ha dichiarato Ettore Mocella, presidente Ebac Campania- e c’è una sola strategia da utilizzare: mettere insieme gli sforzi di tutti senza pensare che la soluzione sia nelle mani delle imprese, delle istituzioni e a volte degli stessi lavoratori”. E bisogna avere coraggio di dire basta al business della formazione. “Non a caso la bilateralità – ha ricordato il Direttore Ebac, Bruno Milo- attraverso l’Ebac interviene sulla formazione con il 50 per cento del  costo a condizione che la formazione sia svolta dagli enti dei soci fondatori”. Con l’approccio bilaterale che lo caratterizza l’Ente, osservatorio privilegiato sull’artigianato campano con il suo tavolo di confronto costante tra le sigle che rappresentano i lavoratori e  le associazioni che danno voce agli imprenditori, si dice pronto a fare la sua parte e a dare il suo contributo nella direzione di redigere un piano congiunto di programmazione seria sulla sicurezza e sulla prevenzione degli incidenti e delle morti sul lavoro. “Chiediamo subito la costituzione di un tavolo con  l’assessore regionale al lavoro Palmieri tra tutti gli interessati – ha concluso il Direttore Ebac – chiediamo che ci siano maggiori controlli,  più informazione sugli adempimenti normativi ed un cambio culturale che ponga al primo posto e al centro di ogni politica di sviluppo economico la vita e non il profitto”.

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