SUD: RIFARE L’ITALIA, ECCO LE NOSTRE PROPOSTE PER IL RILANCIO
3 min readRifare l’Italia dà la sua lettura della legge di Stabilità presentata dal governo e avanza delle proposte per migliorarla, concentrandosi soprattutto sul Mezzogiorno. “Con la presentazione del Masterplan per il Sud – ha detto il responsabile Economia dell’associazione, Antonio Misiani, in una conferenza stampa alla Camera – il governo ha mantenuto l’impegno preso mesi fa da Renzi; i singoli punti andranno valutati nel merito, ma registriamo con favore questa proposta per il Mezzogiorno”.
“Pensiamo – ha aggiunto Misiani – che sia necessario focalizzare l’attenzione sulle regioni meridionali, perché la ripresa, che c’è, è concentrata soprattutto nel centro-nord mentre il sud quest’anno rimarrà fermo allo 0,1%”. Serve dunque, per dirla con la deputata dem Valeria Valente, una “terapia shock”. In cosa consiste? Le proposta di Rifare l’Italia si concentrano su quattro punti, il primo dei quali è la conferma, solo per le regioni meridionali, della decontribuzione al 100% per chi assume a tempo indeterminato, che la legge di Stabilità ha ridotto al 40%. Il tetto massimo proposto per le regioni meridionali è di 8.000 euro, la durata due anni, il costo stimato 400 milioni nel 2016, 800 nel ’17 e 900 nel ‘18; le coperture verrebbero dalle risorse nazionali del Fondo di Sviluppo e coesione destinaste al Sud.
Il secondo punto sono gli incentivi potenziati per gli investimenti privati: un credito d’imposta per la ricerca e sviluppo più generoso per le imprese meridionali e il riconoscimento per il triennio 2016-18 di un credito di imposta alle imprese che acquistano beni strumentali nuovi da destinare alle strutture produttive situate nel Sud Italia. Queste misure costerebbero circa un miliardo l’anno, le copertura verrebbero innanzitutto dalle risorse del fondo di sviluppo e coesione 2014-20. I parlamentari del Pd – con Valeria Valente e Antonio Misiani erano alla conferenza stampa Federico Massa e Salvatore Tomaselli – insistono poi sulla grande sfida rappresentata dalle risorse liberate dall’attivazione della clausola europea per gli investimenti. Sono 11,3 miliardi nel 2016, di cui almeno 7 al Sud, che secondo Massa “possono rappresentare una grande opportunità per rilanciare gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno, purché si rafforzi la cooperazione tra Stato e regioni con la previsione di precisi poteri sostitutivi dello Stato in caso di inadempienza degli enti territoriali”. Quarta e ultima proposta di Rifare l’Italia, assegnare al Fondo strategico italiano e al Fondo italiano per gli investimenti una “mission” aggiuntiva: superare il divario di sviluppo e accelerare i processi di crescita nelle regioni meno avanzate, introducendo un canale d’accesso privilegiato per le imprese meridionali.
“Bene i segnali a favore del Mezzogiorno contenuti nella legge di Stabilità, e bene – ha affermato Tomaselli – la strada indicata dalle linee guida del masterplan per il Sud, a conferma che questa è diventata una priorità per questo governo e per il Pd”. “Siamo ora nelle condizioni di fare un salto di qualità” – ha concluso Valente – “servono interventi diversificati tra Nord e Sud, come la decontribuzione totale per chi crea lavoro stabile nel Mezzogiorno e il credito d’imposta per chi investe in beni strumentali e per chi fa innovazione e ricerca. Misure che, però, devono essere accompagnate da un cambio di mentalità. Quando le risorse non sono spese, si agisca con poteri sostitutivi e mai più sottraendo risorse, dirottandole altrove”.