NAPOLI – “Siamo estremamente soddisfatti nel constatare che quest’anno, durante le due settimane centrali di agosto, il centro storico di Napoli abbia saputo mantenersi vivo e dinamico. Questo risultato non è scontato, poiché negli anni precedenti si è spesso assistito a una chiusura generalizzata delle attività commerciali in questo periodo, lasciando turisti e residenti con poche opzioni. Il fatto che molti esercenti abbiano scelto di restare aperti, dalle vie dei Decumani fino al Rettifilo (che da sempre è ritenuto a torto secondario da chi ci governa, mentre invece è luogo cardine dei flussi turistici in città) dimostra non solo un cambiamento nella percezione della città come destinazione turistica, ma anche una crescente consapevolezza dell’importanza di offrire un’esperienza continua e completa ai visitatori, indipendentemente dalla stagione”. Ne è convinto Enrico Ditto, imprenditore partenopeo attivo nel settore turistico. “Questo impegno contribuisce a rafforzare l’attrattività di Napoli, consolidando la sua posizione come una delle principali mete turistiche in Italia e all’estero. Tuttavia, dobbiamo riconoscere che appena ci si allontana dal perimetro del centro storico, la situazione cambia radicalmente”.

“Abbiamo visto, con una certa preoccupazione, come molte zone al di fuori del centro siano rimaste quasi completamente deserte, con numerosi esercizi commerciali che hanno abbassato le serrande”, commenta Ditto. “Questa chiusura massiccia ha creato un senso di abbandono che non solo penalizza i residenti, ma rischia anche di compromettere l’esperienza dei turisti che decidono di esplorare aree meno battute. Solo oggi, dopo il ritorno dalle ferie, stiamo assistendo a una graduale ripresa delle attività. Questa disomogeneità nella gestione delle ferie rappresenta un problema significativo che va affrontato se vogliamo evitare di lasciare parti della città in una condizione di stallo durante i periodi cruciali per il turismo e con l’obiettivo di depressurizzare la presenza a volte asfissiante nel centro città”.

Nelle parole dell’imprenditore, la città ha viaggiato a due velocità completamente diverse in questo periodo estivo. “Napoli non può permettersi un ‘chiuso per ferie’ di due settimane su gran parte del territorio cittadino se intende perseguire l’obiettivo di mantenere e incrementare il suo appeal turistico. La sfida per la nostra città è duplice: da un lato, dobbiamo continuare a rafforzare l’attrattività del centro storico, che è il cuore pulsante del turismo a Napoli; dall’altro, è fondamentale lavorare per decentrare i flussi turistici, promuovendo e valorizzando le aree periferiche e meno conosciute”.

Quale possibile soluzione? “Per raggiungere questi obiettivi – propone Ditto – è necessario che l’Amministrazione comunale rifletta seriamente sulla possibilità di introdurre incentivi, agevolazioni o forme di supporto economico che possano favorire una maggiore flessibilità nella gestione delle ferie da parte degli operatori commerciali”.

“Solo attraverso una pianificazione attenta e mirata, anche calendarizzando la proposta turistica come abbiamo già proposto in passato, possiamo sperare di evitare che intere zone della città si spengano durante l’estate, mantenendo viva l’energia che rende Napoli una destinazione unica e inimitabile”, conclude.
 
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