Venerdì 10 gennaio ore 21

SALOTTO GLOEDEN Via Nardones 55 Napoli MAL D’AURORA

Il sogno interrotto di Lautréamont di Antonio Mocciola con Francesco Petrillo

regia Giuseppe Brandi
In uno spettacolo di fortissimo impatto visivo, Antonio Mocciola fa rivivere il mito dannato di Isidore Ducasse, in arte Comte de Lautréamont. Francesco Petrillo, completamente nudo, incarna lo spirito dissacrante e dark del padre del surrealismo, rimosso dalla coscienza collettiva (e dalle pagine delle antologie). Forse il “vampiro” di Montevideo fa ancora paura.

E’ da tutti considerato il padre del surrealismo, poeta di disperata, liquida estrosità, folle e visionario come solo un genio può essere. La sua prosa feroce e mordace ha ispirato tutti i poeti maledetti. Eppure, nella sua brevissima e misteriosa vita, interrotta a 24 anni, di Isidore Ducasse, in arte Lautréamont, non c’è stato nessuno – come spesso accade ai geni – a riconoscerne il talento. Lascerà  una sola opera, peraltro mai pubblicata prima della sua morte, “I canti di Maldoror”, in cui l’io narrante cita nel nome quel “Mal d’aurora” che, forse, era solo paura della felicità.
Ed è proprio così che Antonio Mocciola ha intitolato questo monologo breve, serrato, incalzante, ansiogeno affidato al talento incandescente di Francesco Petrillo, che recita completamente nudo dall’inizio alla fine, oscena sfida alla vita che muore, al sole che promette di sorgere, e non lo fa. Il suo Lautréamont è un ritratto lunare, quasi licantropesco, che aspetta e teme l’aurora incombente, cantando all’infinito il suo male di vivere, flirtando con la morte. Morte che lo aggredirà in circostanze misteriose, in una squallida stanza d’albergo, in un’alba qualunque, a 24 anni, nel 1870. L’anno dopo s’incontreranno Verlaine e Rimbaud, raccogliendo l’eredità artistica di un ragazzo geniale e sfortunato. Il seme era gettato, i fiori del male potevano crescere belli, e ribelli.

 

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