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Al Campania Teatro Festival debutta ALLUCCAMM – intervista a Luca Pizzurro

 

Martedì 22 giugno, alle ore 22:30, a Capodimonte, nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano (Porta Miano), Ellepigì TEATRO 20 debutta con ALLUCCAMM e rientra nel programma del Campania Teatro Festival, diretto da Ruggero Cappuccio, realizzata con il sostegno della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano. Lo spettacolo è scritto e diretto da Luca Pizzurro, con Andrea Fiorillo e Mauro Collina, con le musiche originali di Enzo Gragnaniello. Le coreografie sono a cura di Luana Iaquaniello, i costumi di Graziella Pera, le scenografie di Fabrizio Piergiovanni e l’assistente alla regia di Sandro Gallo.

Il Mezzogiorno ha intervista Luca Pizzurro, autore e regista dello spettacolo.

Com’è nata l’idea dello spettacolo?

L’idea dello spettacolo mi è stata suggerita dalla città stessa. Alluccamm è pieno di quegli odori, quei suoni, quell’intercalare così musicale, anche se non mi appartiene, dei vicoli, degli incontri, dei racconti, degli sguardi, delle contraddizioni di questa città che mi ha accolto quattro anni fa, a braccia aperte, e alla quale, sento di dover restituire qualcosa.

Tre aggettivi per descriverlo
 

Poetico, emozionante, divertente.

Cosa rappresentano Dolores e Jolanda, le due protagoniste della storia?

Dolores e Jolanda rappresentano due facce di una stessa medaglia, quella della discriminazione, dell’amore negato, ma allo stesso tempo, del sogno e della volontà di riscatto. Dolores porta in scena una corazza fatta di anni di soprusi e vessazioni che è riuscita a superare solo grazie ad un’altra corazza, quella colorata della soubrette, che le ha dato la possibilità di vivere gli anni più belli della sua esistenza, dopo l’infanzia difficile, e prima che tutto precipitasse, portandosi appresso sogni, speranze e quel poco di umanità che era riuscita a conquistare.
Jolanda rappresenta il punto di contatto tra Dolores e la città. Lei esce, incontra, cerca contatti e soluzioni. Mentre Dolores no. Dopo la fucilazione del marinaio sulle scale dell’Università, ad opera dei tedeschi, decide di chiudersi in casa. Jolanda crede ancora che le cose possono cambiare. Dolores no.

Ad interpretare le protagoniste sono Dolores e Jolanda. Come ha selezionato i due attori?

La scelta degli attori non è stata semplice. Già in fase d scrittura appariva chiara la complessità emotiva dei personaggi, e questo richiedeva un’attenta analisi e scelta dei due interpreti.

Andrea Fiorillo ho avuto il piacere di dirigerlo già in altre due opere, e mi è apparso, fin da subito, l’interprete ideale per il personaggio di Dolores.

Mauro Collina invece è stato scelto in un secondo momento. Dopo una serie di incontri e provini la scelta è caduta su di lui per l’energia e la verve con le quali ha saputo far vivere il personaggio di Jolanda fin dalla prima lettura.

ALLUCCAMM vede anche le musiche originali di Enzo Gragnaniello e i costumi di Graziella Pera. Due esperti del loro settore, due artisti d’eccezione.

Quando credo in un progetto, lo faccio fino in fondo, e credo che la squadra sia fondamentale per la realizzazione di un successo. Parlando di Napoli e della sua anima più popolare è stato inevitabile pensare ad Enzo Gragnianiello e alla sua capacità di rendere in musica i colori, le emozioni e la profondità di un popolo che ha saputo sempre alzare la testa e reagire, anche di fronte alle atrocità che raccontiamo nel testo.
Il risultato è straordinario, il connubio che si crea tra parole e musica, restituisce al pubblico una esperienza emotiva di grande impatto.
Per quanto riguarda i costumi, con Graziella Pera ho avuto già il piacere di lavorare per diverse produzioni, ed è stato quasi automatico pensare a lei per questa storia dove il costume non ha solo una valenza estetica, ma ci aiuta a raccontare i nostri personaggi.

ALLUCCAMM è stato anche pubblicato da Gremese editore. Come differisce dal testo dello spettacolo?

Il libro “Alluccamm”, edito da Gremese, racconta in maniera più dettagliata le vicende dei nostri protagonisti. La scelta di fare due versioni della stessa storia nasce dalla volontà di rendere la parola scritta efficace ed emozionante come quella interpretata e vissuta dagli attori, ma senza avere il limite del tempo che uno spettacolo teatrale impone.

In questo momento, tra l’altro, è in corso la realizzazione di una sceneggiatura televisiva di “Alluccamm”, che per forza di cose, presenterà altre caratteristiche. Possiamo dire insomma che, pur rimanendo la stessa la storia, cambiando la modalità di racconto, deve adeguarsi alle differenze che il teatro, un libro o un trattamento televisivo naturalmente richiedono.

Qual è la sua particolarità e in che lingua è scritto?

Lo spettacolo è scritto totalmente nella lingua napoletana usata negli anni ’40. Questa è stata per me la sfida più grande, poiché, essendo romano, ho dovuto documentarmi sul linguaggio e sui modi di dire più consoni per esprimere i concetti che avevo in mente. La pubblicazione del libro ha inoltre richiesto una attenta analisi del testo, parola per parola, accento per accento, che è stata affidata a Giovanni e Renato Ribaud, nota firma del giornalismo partenopeo.

Com’è il tuo rapporto con Napoli?

Vivo da quattro anni tra Roma e Napoli, avendo la direzione artistica di un teatro a Roma e una scuola di Teatro a Napoli. Il rapporto con la città è un rapporto di crescente amore, incentrato sulla grande quantità di stimoli culturali che la città ha saputo offrirmi nel corso di questi anni.
La città conserva un’anima fortemente autentica, come accade in poche città del mondo, e la sua particolarità di vivere di contrasti, dal punto di vista architettonico e culturale, la rende agli occhi di chi, come me, racconta storie, un’affascinante fonte di ispirazione.

Progetti futuri

Quest’estate mi occuperò di un laboratorio estivo a Roma, incentrato sulla figura di Mia Martini, e, da settembre, oltre alla tournée invernale di “Alluccamm”, sarò impegnato in due progetti importanti a Roma e a Napoli. A Roma, con la Direzione del teatro di Mostacciano, che si va ad affiancare alla direzione dello storico Teatro del Torrino, che dirigo da tredici anni, mentre a Napoli affiancherò Giuliana Tabacchini nella conduzione artistica dello storico teatro Sancarluccio a Chiaia.

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