“Albania casa mia” – il secondo spettacolo di Teatro Deconfiscato

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Aleksandros Memetaj

Il secondo appuntamento di Teatro Deconfiscato si terrà lunedì 11 settembre, sempre alle ore 20:30
nella Masseria Ferraioli di Afragola.
Sul palco Deconfiscato andrà in scena “Albania casa mia”, storia d’immigrazione, di e con Aleksandros Memetaj, per la regia di Giampiero Rappa, già premiata nel 2016 con il Premio Cervi e al festival Avanguardie 20 30, e invitato al festival InScena! A New York nel 2017.

 

 

 

 

Abbiamo intervistato Aleksandros Memetaj, autore e interprete dello spettacolo
“Albania casa mia” racconta la tua storia e quella dei tuoi genitori immigrati in Italia. 
Quando e come è nata l’idea di narrarla sul palcoscenico?
È stato Giampiero Rappa, il regista di questo spettacolo, a stimolarmi nella stesura di questo monologo. Ci siamo incontrati per un caffè, un pomeriggio, e mi ha chiesto di scrivere a forma di diario le tappe che ritenessi più importanti della mia vita. Io dopo quell’incontro partii per l’Albania, con l’intenzione di scrivere durante il viaggio. Ovviamente, questo non è accaduto. Ma non appena tornai a Roma, scrissi il testo completo nel giro di tre settimane.

Che significato ha per te la parola integrazione?
Evoluzione. È chiaro, basta vedere la natura, gli animali, noi. Integrazione è sinonimo di evoluzione.

I tuoi cari hanno visto lo spettacolo? E cosa ti hanno detto?
Entrambi sono rimasti felicemente traumatizzati. Loro erano scettici quando gli comunicai, ormai 7 anni fa, che sarei andato via di casa per fare l’attore a Roma. Questo testo gli ha mostrato che le mie intenzioni erano serie. Ora sono i miei principali sostenitori.

Se dovessi descrivere lo spettacolo con tre aggettivi, quali useresti?
Evocativo, lacerante, vero.

Prima di ogni rappresentazione di questa seconda edizione di Teatro Deconfiscato, ospiti illustri faranno una chiacchierata con giornalisti sul valore della legalità, della lotta alle mafie e della loro esperienza in merito.
Prima di “Albania casa mia”, interverrà il dott. Paolo Siani, Presidente della Fondazione Pol.i.s., e fratello del giornalista Giancarlo, assassinato dalla camorra per le sue inchieste giornalistiche. Con lui sul palco ci sarà Ottavio Lucarelli, giornalista di Repubblica e presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania.

Cosa ti aspetti da questo incontro e che valore ha secondo te parlare di questi temi in un bene confiscato alla camorra?

È difficile da spiegare. Io penso che il mio lavoro abbia una grandissima validità sociale, ma se penso a questa cosa fatico a sostenerla. Io faccio questo lavoro con tutto il mio cuore, senza pensarci troppo. Ma il mio fine, lo scopo, è direzionato alla gente, al popolo. È importantissimo quello che fa l’organizzazione del festival e chiunque lavori per la socialità. Credo che tutti quanti siamo uniti nella speranza di poter garantire un futuro alle prossime generazioni, in un momento storico in cui pensare al domani fa paura.

Giorni e orari: 11 Settembre | 14 Settembre – ore 20:30
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria alla mail: teatrodeconfiscato@gmail.com

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